Ricordate gli editoriali e la pagina della posta di Comic Art e L’Eternauta da metà anni ’90 in poi? Era come leggere ogni volta quello che in gergo giornalistico viene chiamato “coccodrillo”: un necrologio realizzato in anticipo e tenuto nel cassetto nell’attesa che il soggetto tiri le cuoia. E il soggetto in questione era il fumetto, di cui non ci veniva descritta l’agonia ma lo si dava praticamente per certo prossimo all’estinzione. All’epoca anche l’onda lunga del “nuovo miracolo italiano” targato Bonelli si stava esaurendo. I bonellidi autoinvitatisi al fastoso banchetto stavano per manifestare i sintomi di una brutta indigestione e di lì a pochissimo i più ci avrebbero pure fatto il bagno con questa indigestione, con la conseguenza naturale di rimanerci secchi.
Parlare di una prossima morte del fumetto, insomma, sembrava realistico. Soprattutto di quello d’autore...
Parlare di una prossima morte del fumetto, insomma, sembrava realistico. Soprattutto di quello d’autore...
Leggi l'articolo di Luca Lorenzon su Fucine Mute
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