24 febbraio 2010

CON IL NASO ALL'INSU' - INTERVISTA A MARGHERITA HACK

Margherita Hack è irresistibile. Si approccia a chiunque con un candore e una semplicità disarmanti. Mentre parla del proprio lavoro, guizzi vivacissimi le attraversano i grandi occhi azzurri e sul viso le si schiude un sorriso da bambina. La sua casa triestina sembra una biblioteca, ci sono oltre ventimila volumi sparsi ovunque, tra mensole scaffali e tavolini. È qui che l'abbiamo incontrata, circondata dai suoi gatti, per il piacere di scambiare quattro chiacchiere sul mondo, visto da lei.
foto di Giulio Donini ©

14 febbraio 2010

Te quiero maso, San Valentino va in montagna

di CRISTINA FAVENTO
Le proposte last minute per un weekend romantico sono a portata di clic. Che si voglia trascorrerlo accoccolati a scaldarsi sulla neve, a farsi viziare con massaggi e trattamenti benessere a due o condividendo un momento di meraviglia con la testa letteralmente tra le nuvole, ce n’è per tutti i gusti. Gli amanti delle Dolomiti apprezzeranno l’iniziativa “Te quiero maso”, lanciata dal Consorzio turistico dell’Alta Pusteria per trascorrere un San Valentino intimo e dedicato al gusto in uno degli splendidi masi altoatesini. Questo weekend, infatti, diverse strutture organizzano dei veri e propri laboratori enogastronomici e dei tour golosi per esaltare i sapori dell’amore. A Dobbiaco, per esempio, si possono provare il pane con erba trigonella e i coloratissimi cuscinetti aromatici riempiti di spelta di farro e grano del maso Feichter (www.brotklee.it) oppure i saporiti formaggi del Waldruhe (www.villa-waldruhe.it). Ma ce ne sono anche tanti altri, ciascuno con le sue unicità e tutti accomunati dall’operosità, dalla dedizione per la tradizione contadina e dalla genuinità dei prodotti. Per scegliere il proprio nido d’amore basta consultare il sito del Consorzio (www.altapusteria.info) e individuare la struttura più vicina alla propria zona d’interesse. Ogni opzione è corredata di un’ampia galleria fotografica e da informazioni sui prezzi (che variano da 30 euro a 80 euro al giorno a persona), con possibilità di verificare la disponibilità della struttura e di prenotare direttamente online. Se invece vi alletta l’idea di una passeggiata sulla neve al chiaro di luna - comodamente raggomitolati su una slitta trainata dal cavallo - coronata da una cenetta a lume di candela nei caratteristici ed accoglienti alberghi in legno e pietra della Carnia, potete optare per “Due cuori e una slitta”. Trattasi di una speciale offerta (dettagli su www.carnia.it) dedicata agli innamorati che il 14 febbraio volessero immergersi in una delle valli più tranquille del Friuli Venezia Giulia, ideale anche per chi ama sciare lontano dalla ressa, magari facendo tappa in un rifugio per gustare gli ottimi piatti della cucina locale. I due maggiori comprensori sciistici - quello dello Zoncolan, al quale si accede salendo da Sutrio e da Ravascletto e quello del Varmòst a Forni di Sopra – offrono prezzi competitivi per gli ski-pass, poco coda agli impianti di risalita e garanzia di neve grazie alle particolari condizioni geoclimatiche e agli impianti di innevamento programmato. Più adatte alle famiglie sono le piste di Sauris, dove è possibile fare splendide escursioni di scialpinismo e fuoripista, oppure percorrere i lunghi anelli da fondo. Per un dopo-sci rilassante, infine, l’ideale è Arta Terme che nello stabilimento offre wellness, piscine termali, trattamenti tonificanti e rivitalizzanti. Sempre in regione, ci si può concedere la piccola follia di festeggiare il giorno degli innamorati nel castello friulano amato da Giacomo Casanova, a Capriva, che nel parco all’italiana e nei grandi saloni trascorse alcune giornate fra arte e mondanità. Al maniero di Spessa (www.paliwines.com), raffinata residenza d’epoca nel cuore del Collio che dispone di diverse suite, questo weekend le coppie saranno vezzeggiate con atmosfere da favola e prelibatezze da grand gourmand, degustando vini che il celebre amatore settecentesco non esitò a definire nelle sue Memorie “di qualità eccellente”. Per toccare davvero il cielo con un dito, infine, si può anche dichiarare il proprio amore volteggiando a bordo di un bel pallone aerostatico rosso e a forma di cuore. In occasione di San Valentino, infatti, gli innamorati più avventurosi avranno l’opportunità di spiccare il volo o addirittura di prenotarsi per una promessa di matrimonio in alta quota (gli orari vanno dalle 9 alle 15, tel. 0522/615089, www.comune.carpineti.re.it) grazie a “Mongolfiere Innamorate”, iniziativa organizzata a Carpineti, in provincia di Reggio Emilia, nell’ambito del nono raduno internazionale aerostatico che va dal 13 al 21 febbraio.
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Piccolo — 11 febbraio 2010 pagina 29 sezione: CULTURA - SPETTACOLO

06 febbraio 2010

Carnevale in Slovenia all'insegna della tradizione

di CRISTINA FAVENTO

La Slovenia si appresta a vivere un Carnevale all’insegna della tradizione. Per celebrare il periodo più colorato dell’anno, le diverse regioni slovene vantano una grande varietà di maschere e di riti tramandati da generazione in generazione. Tra le figure più caratteristiche, spiccano bizzarri nomi slavi come i pozvacin del Prekmurje, le šeme di Kostanjevica e gli škoromat dei Brkini fino alle mackare di Dobrepolje. Famose sono le streghe di Cernica e i laufari di Cerkno, figuranti che portano in testa maschere di legno dette appunto larfe. Gli abitanti di Dreznica, invece, riesumano i “psti”, gli antichi costumi fatti con pelli di pecora e strisce di stoffa colorate, per dare vita a una battaglia a suon di cenere. Le maschere più popolari della Slovenia, però, rimangono i kurent (o korant) di Ptuj, molto simili ai krampus che sfilano nel corso delle festività natalizie in Austria e nella nostra regione.
Durante il Carnevale, nelle piane di Ptujsko e Dravsko polje e delle Haloze, i kurent si muovono in gruppo di casa in casa, accompagnati da altre figure burlesche. Spaventano gli spiriti maligni con il rumore dei campanacci e con bastoni che portano sulla cima aculei di porcospino. Sono vestiti con elaborati costumi assemblati con pelli e pellicce di pecora e cinti da una catena dalla quale, oltre ai pesanti campanacci, pendono i fazzoletti che originalmente servivano a conquistare le simpatie delle ragazze. Una volta, infatti, questo travestimento poteva essere indossato solo da giovani ragazzi non sposati. Oggi, invece, l’abitudine di mascherarsi coinvolge anche uomini già maritati, donne e bambini, perché i kurent sono ormai una sorta di popolare emblema nazionale. Figurano sui francobolli, partecipano a molte manifestazioni folcloristiche e possono essere ammirati per tutto l’anno nell’apposita sezione del museo ospitato nel castello di Ptuj.
Cacciatori magici dell’inverno, rappresentano un’incarnazione dionisiaca, a celebrazione dei sovvertimenti carnevaleschi. Da qui l’aspetto spaventoso del costume, corredato da tremende maschere rosse e da copricapo ornati di corna, penne e nastri variopinti. Il caratteristico passaggio dei figuranti, che suonano con energia i loro campanacci e travolgono allegramente i centri abitati, in sloveno viene chiamato “kurentovanje”.
Il più grande viene organizzato ogni anno, dal 1960, il sabato grasso a Ptuj, la più antica città del Paese. Piccolo gioiello architettonico circondato da colline e vigneti, la cittadina è cinta da alte mura e romanticamente attraversata dal lento fiume Drava. Oltre ai due monasteri e al castello (dove si trova il Museo regionale che custodisce reperti sulla ricca storia della città e dei suoi signori), spicca nell’agglomerato di impianto medievale il Municipio, ricostruito all’inizio del ventesimo secolo sulle fondamenta di un edificio tardo-gotico. Il kurentovanje di Ptuj (informazioni in inglese su www.kurentovanje.net/en) è la più grande manifestazione culturale-etnologica in Slovenia e ogni anno viene seguita da più di centomila persone. Dura alcuni giorni e, accanto ai kurent e a maschere più moderne, ripropone anche altre figure carnevalesche tradizionali e antichi usi e costumi slavi.
Dai paesini circostanti, ad esempio, arrivano gli aratori, che nei secoli passati propiziavano un buon raccolto con i primi solchi, accompagnati dalla “rusa” (maschera che rappresenta genericamente animali quadrupedi o bipedi), dal diavolo, i nonni, gli zingari, le fate e dai “ploharji”, che devono trascinare una trave attraverso il villaggio.
L’edizione 2010 del kurentovanje, la 50ª consecutiva, sarà celebrata da un ricco programma che vivacizzerà le vie e le piazze della cittadina dal 6 al 16 febbraio, con performance di teatro di strada, concerti ed esibizioni artistiche. La sera sono previsti divertimenti e feste in maschera, con esibizioni di gruppi popolari, nonché di gruppi musicali locali ed esteri. La manifestazione raggiungerà l’apice domenica 14 febbraio, con il tradizionale corteo carnevalesco internazionale dove sfileranno centinaia di chiassosi kurent, per concludersi martedì grasso, quando il Pust (Carnevale) verrà sepolto.
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il Piccolo — 04 febbraio 2010 pagina 29 sezione: CULTURA - SPETTACOLO