19 dicembre 2013

BEEING CAREFREE



Oggi vi consiglio la visione di questo video. A me ha fatto piangere tantissimo, di commozione.

Il progetto è di Mimi Foundation, una fondazione che opera gratuitamente in alcuni ospedali in Francia, Belgio e Svizzera a sostegno dei malati di cancro. Agli ideatori e realizzatori del progetto e a chi lavora quotidianamente in questi centri va la mia stima.

Insieme al video è stato realizzato anche un libro.


20 novembre 2013

TRASHED e CHASING ICE: due documentari da vedere su Ambiente, Climate Change e Sostenibilità



Ieri sera, grazie alla Settimana Unesco dedicata allo Sviluppo sostenibile, dedicata ai "Paesaggi della Bellezza: dalla valorizzazione alla creatività" e in corso anche a Trieste (leggi il programma dettagliato qui), ho assistito a due documentari che consiglio a chiunque sia interessato a natura, ambiente, sostenibilità e cambiamenti climatici (ma anche fotografia, nel caso del secondo):

TRASHED” di Candida Brady (GB, 2013), con una guida d'eccezione (l’attore inglese Jeremy Irons) e le musiche di Vangelis, e lo spettacolare “CHASING ICE” di Jeff Orlowski (USA, 2012), premiato al Sundance e candidato agli Oscar, che racconta l'impresa del fotografo James Balog e del suo team “The Extreme Ice Survey”.

Complimenti a La Cappella Underground e Arpa Fvg per le scelte di qualità presentate ogni anno nell'ambito di queste iniziative, tutte ad ingresso gratuito, ancora in corso fino al 22 novembre 2013.

Ps. Non perdetevi la struggente "Before my time", che chiude le panoramiche mozzafiato sui ghiacci, eseguita da Scarlett Johansson e Joshua Bell!

14 novembre 2013

Giornalisti turchi condannati all'ergastolo per "terrorismo". Appello per la depenalizzazione



Ricevo e diffondo il comunicato di Assostampa FVG:

"Quattro giornalisti turchi, Füsun Erdoğan, Ziya Ulusoy, Bayram Namaz, Ibrahim Cicek sono stati condannati all’ergastolo il 2 novembre scorso. Altri giornalisti hanno subito pene per complessivi 3.000 anni di carcere sulla base della legge antiterrorismo in Turchia. Con accuse le più disparate per la loro attività di giornalisti sono stati incriminati e condannati, con l’aggravante dell’accusa di essere membri dell’organizzazione marxista MLKP, illegale nel Paese. Nessuno di loro ha commesso reati e oggi sono in carcere a motivo del loro lavoro espressione di una professione, il giornalismo libero e plurale, elemento distintivo delle democrazie dai regimi, per informare l’opinione pubblica e far circolare le idee. La Efj, organizzazione europea della Federazione Mondiale dei Giornalisti (Ifj), ha lanciato una campagna per la libertà dei giornalisti Turchi rinchiusi nelle prigioni del Paese (almeno 59) con accuse basate sulla legge antiterrorismo in Turchia. I giornalisti non sono terroristi. La loro libertà è un fondamento per la libertà di informazione. La Fnsi – membro attivo Efj/Ifj – lancia anche in Italia, con l’Associazione Articolo21, un appello alla sottoscrizione europea in rete per il riesame urgente di tutti i casi dei giornalisti in carcere in Turchia, per la depenalizzazione dei reati ingiusti a carico dei giornalisti, per la loro libertà".

16 ottobre 2013

Travel Blogger Destination Italy a Rimini


Domani si parte per una nuova avventura social. Una partenza last minute non prevista ma gradita. Vado al TBDI - ovvero al Travel Blogger Destination Italy - alla Fiera del Turismo di Rimini organizzata come ogni anno dal TTG.
Sono contenta di reincontrare vecchie e nuove conoscenze. Curiosa di sentire che cosa ci racconteranno e di sbirciare, in veste diversa questa volta (mi pare quasi di esser in incognita!), le mosse del mercato turistico verso i blogger emergenti.. Rimini, a noi due!

15 ottobre 2013

Barcolana Live e Trieste social, hashtag e trending topic, ovvero di come sto familiarizzando con Twitter


Della Barcolana parlano le immagini che ho già postato sul blog La Girandola. Volevo invece condividere la bella esperienza social fatta insieme al simpatico gruppo di blogger, tweettatori e fotografi riunitisi qui a Trieste negli scorsi giorni. Tra questi - ne nomino solo alcuni - la bella Mafe, il signor Insopportabile, la dolce Tazzina di, la spassosa Paola Faravelli, l'irresistibile Rocco e Gallizio, che un giorno mi spiegherà cosa ci fa tra i suoi follower Barack Obama...
Tutti pronti a cinguettare al motto di #BarcolanaLIVE! E l’hashtag ufficiale del progetto ieri è entrato nei trending topic di Twitter, ovvero tra le dieci parole o frasi più utilizzate sulla piattaforma. 

A innescare la vivace operazione comunicativa in occasione della regata è stato Turismo FVG, in collaborazione con #TriesteSocial e la community di instagramer del Friuli Venezia Giulia. Trieste e la Barcolana si sono così conquistate una notevole visibilità, veleggiando col vento in poppa - si fa per dire, dal momento che nella competizione vera è mancato completamente - tra i temi caldi e più chiacchierati di due social network popolarissimi. 

Dico due perché anche su Instagram si sono scatenati alcuni partecipanti al blog tour: gli “igers” e i blogger presenti in città hanno postato oltre 900 foto con dei picchi di popolarità registrati da vere e proprie personalità della rete. Come l’instagramer spagnolo Oliver Vegas, che con un’immagine della Grotta Gigante in notturna ha raggiunto in breve tempo quasi 14 mila “like”. 

Nei pochi momenti che sono riuscita a condividere con i miei colleghi comunicatori, era un po' come essere in gita scolastica alle superiori. Strana sensazione sentirsi parte (piccolissimissima parte, accanto a social-comunicatori ben più talentuosi ed esperti di me!) di questo tipo di azione mediatica: collettiva, veloce, interattiva in maniera diversa da come lo possono essere la carta, un blog o una pagina Facebook. Come passare dal bidimensionale al 3D insomma (anche se non sopporto gli occhialini che ti danno al cinema, così come non amo l'idea di twittare continuamente - del resto nessuno te lo chiede..).

E' stata una bella esperienza, stimolante. Soprattutto - potrebbe sembrare un paradosso ma così non è - nell'interazione reale, faccia a faccia, umanissima. Dall'attimo in cui incontri per la prima volta in carne e ossa qualcuno che "conosci già" (perché in rete se "frequenti" qualcuno, in qualche modo lo conosci già), al momento in cui trasformi la realtà che vivi in un distillato di racconto in 140 caratteri, mi è sembrato che Twitter fosse solo un breve inter-mezzo. Un potente strumento di comunicazione e riflessione (potenzialmente), ma pur sempre un piccolo sofisticato gioco, al quale ti dedichi tra uno starnuto e una cena. Un gioco che ti riesce o meno soprattutto in base a ciò che fai e sei nel resto del tempo. 

E mi è venuto in mente quel genio di David di Tivoli quando dice "in fondo Twitter è riuscito nella missione più difficile: far apprezzare ai suoi utenti i semafori rossi".

Alla prossima avventura social, se avrete voglia di seguirla mentre aspettate il verde...

01 ottobre 2013

Dalla polemica alla costruzione. Lettera di Dario Fo a Guido Barilla su Change.org


Sebbene stanca ormai della polemica che imperversa in questi giorni sulle dichiarazioni di Barilla e poco propensa a prendervi parte, vi propongo la lettera scritta da Dario Fo su Change.org perché è un modello di come vorrei sempre essere capace di risolvere (così come vorrei che anche gli altri fossero altrettanto capaci di farlo) le situazioni di criticità.
Ovvero proponendo dei modi per superare lo status quo che produce sterili polemiche, passando finalmente alla costruzione di un nuovo presente, che affronti e risolva i nodi venuti al pettine. Dario Fo in questa situazione lo fa, con chiarezza e intelligenza, chiamando in causa - giustamente - l'immagine di un intero Paese che in passato ha avuto un ruolo di primo piano nella creazione di un immaginario collettivo non solo italiano. Lo fa guadagnandosi ancora una volta la mia stima. Non ci voleva tanto, mi dirà qualcuno. Beh, a volte quel poco occorre che qualcuno lo faccia, meglio ancora se un premio Nobel che gode di stima internazionale, e nel modo giusto. 
Liberi tutti. 
Cristina Favento
@cristinafavento

"Caro Guido Barilla,
Ricordo i primi spot televisivi di Barilla, a cui ho partecipato non solo come attore ma anche come autore dei testi e della sceneggiatura nonché del montaggio. Ebbero un enorme successo e, in quel tempo, ho avuto anche l'occasione di conoscere Pietro, vostro padre.
Una persona piena di creatività ed intelligenza, appassionato d'arte e di cultura.
In quegli spot abbiamo raccontato di prodotti che sono diventati simbolo dell'Italia e degli italiani tutti, nelle nostre case e nel mondo. La pasta soprattutto è sinonimo d'Italia, di casa e di famiglia. Per tutti.
Ecco: oggi il nostro Paese è fatto di tante famiglie unite solo dall'amore delle persone che ne fanno parte. Amore che non è in grado di discriminare, che non ha confini: e l'amore, in tutto il mondo, può nascere tra un uomo e una donna, due donne, due uomini. 
Sull'amore si fonda una famiglia, quella che la vostra azienda racconta nella sua comunicazione. Sull'amore si fonda una casa. 
Alla domanda sul perché la sua azienda non faccia spot pubblicitari con famiglie gay, lei ha risposto: "Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia gay. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane un valore fondamentale dell'azienda". Poi, in seguito alle polemiche che si sono scatenate, ha specificato: “Volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all'interno della famiglia”. E ancora: “Ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione alcuna. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ho anche detto e ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca”
Ecco, Guido. La sua azienda rappresenta l'Italia: nel nostro Paese e in tutto il mondo. Un'Italia che è fatta anche di coppie di fatto, di famiglie allargate, di famiglie con genitori omosessuali e transgender.
Ecco perché le chiedo di cogliere questa occasione e di ritornare allo spirito di quegli spot degli anni '50 dove io stesso interpretavo uno spaccato della società in profondo mutamento. Ecco perché le chiedo di uscire dalla dimensione delle polemiche e farsi ambasciatore della libertà di espressione di tutti.
Mi appello a lei, caro Guido, perchè ha modo di ridare all'Italia di oggi la possibilità di rispecchiarsi nuovamente in uno dei suoi simboli e alla sua azienda di diventare ambasciatore di integrazione e voce del presente. E chiedo quindi che lo faccia con le prossime campagne pubblicitarie del gruppo Barilla, dove la famiglia potrà finalmente essere rappresentata nelle sue infinite e meravigliose forme di questi nostri tempi.
Come ho già scritto: "Buttiamoci con la testa sotto il getto del lavandino e facciamo capire ai briganti che qui siamo ancora in molti in grado di dimostrare di far parte di un contesto di uomini e donne libere e pensanti".
DARIO FO

24 settembre 2013

Vi racconto che cos'è il canyoning


Il canyoning in italiano viene tradotto come torrentismo e consiste in un'avventura in piena regola in mezzo alla natura! Non sono previste canoe e gommoni, il torrente si percorre a piedi, o a nuoto, seguendo il corso dell'acqua e superando salti di roccia, scivoli naturali, corridoi allagati e piccoli laghetti. La parte più divertente consiste nell'affrontare eventuali cascate, dalle quali occorre calarsi con una corda, come nell'arrampicata.

Per saperne di più trovate il foto reportage e il racconto dell'esperienza sul blog La Girandola

Se volete seguire le avventure che descrivo in quello spazio potete mettere un bel "mi piace" sulla pagina Facebook. Grazie!

23 settembre 2013

SCIOPERO REPUBBLICA, CHIESTI 81 TAGLI DAL GRUPPO ESPRESSO

Il quotidiano Repubblica non è uscito sabato per uno sciopero dei giornalisti, dopo che l'azienda - il Gruppo Espresso Repubblica Finegil, di cui fanno parte anche il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine - ha comunicato al Cdr l'intenzione di chiedere lo stato di crisi ex lege 416/81, che presupporrebbe l'uscita dal giornale di 81 colleghi nei prossimi due anni. Ecco i comunicati dell'Assostampa Romana e del Coordinamento dei Cdr dei quotidiani locali del gruppo. 

Stampa Romana si schiera a fianco del Cdr e dei giornalisti de La Repubblica che, giovedì, hanno dichiarato lo stato di agitazione per protestare contro il fumoso piano di crisi presentato dall´azienda. Ancora una volta siamo di fronte a un editore che, senza programmare sviluppo, nuovi assetti organizzativi e nuovi modelli di business si rifugia nella ricetta più stantia: il taglio degli organici. In questo caso la redazione si è vista prospettare una diminuzione di 81 unità che, sommate alle 78 del 2009, rappresentano circa un terzo della popolazione giornalistica della testata. Chi garantirà la qualità dell´informazione e la professionalità necessaria a mantenere lo standard di un grande giornale come La Repubblica? I ricavi vantati non più tardi di qualche mese fa dal Gruppo l´Espresso (di cui la testata è parte) non sono sufficienti a finanziare nuovi prodotti editoriali e crescere nuove professionalità? I quasi 500 milioni che Mediaset ha dovuto versare alla Cir sono un cespite personale o rappresentano la contropartita di un mancato investimento editoriale? E nel secondo caso, perché non utilizzarli per quello che era lo scopo primario: incrementare e arricchire il portafoglio di un grande gruppo di informazione? La Giunta esprime, inoltre, preoccupazione per un metodo, quello della riduzione degli organici a carico dell´Inpgi, che appesantisce ancor di più la situazione già difficile dell´Istituto di Previdenza e si proietta sinistra sulla trattativa contrattuale, proprio ora che dovrebbe entrare nel vivo del confronto. La Giunta della Asr chiede all´azienda e alla direzione, di riformulare la richiesta corredandola, come per altro prevede l´allegato D del vigente Cnlg, delle proposte finalizzate: "al risanamento economico, all´avvio di una gestione equilibrata e a prospettive di consolidamento e sviluppo dell´iniziativa editoriale". 

Il Coordinamento dei Cdr del Gruppo Espresso-Repubblica Finegil-Elemedia esprime solidarietà ai colleghi di Repubblica che venerdì hanno scioperato contro il piano di ristrutturazione proposto dall'editore che prevede 81 esuberi fra i giornalisti. Il Coordinamento esprime forte preoccupazione per la decisione dell'Azienda e si unisce all'appello del segretario della Fnsi, Franco Siddi, che ha invitato le imprese editoriali, in questa fase di crisi, «alla moderazione e a un’attenzione ancora più alta ai valori della cultura editoriale, almeno allo stesso livello di quella che si dedica ai conti», con un forte richiamo «ai principi di equità, del ragionevole rischio di impresa, avendo riguardo per la circostanza che i giornalisti non possono più pagare oltre misura». In una nota la Fnsi «esprime forte comprensione ed è vicina ai colleghi di Repubblica in sciopero per ribadire la centralità del lavoro dei giornalisti e della loro occupazione. A fronte dell'ipotesi aziendale di tagliare altri 81 giornalisti, con un nuovo piano di ristrutturazione/riorganizzazione, i colleghi di Repubblica pongono la questione della funzione essenziale del loro lavoro in un'industria editoriale e, peraltro, a una posizione primaria in Italia». Il sindacato dei giornalisti ribadisce che «le criticità economiche derivanti da cali di ricavi per vendite e soprattutto pubblicità vanno affrontate ricercando più soluzioni e ripartendo gli eventuali oneri sulla base di pesi che vanno tenuti in equilibrio. Il costo maggiore non può ancora essere pagato da chi produce la materia prima dei giornalisti - l'informazione -, cioè i giornalisti, per questo a fronte di una protesta che segnala disagio, criticità ed insofferenza dei lavoratori, è necessario un atteggiamento di moderazione di tutte le parti in causa e soprattutto di quella aziendale perché tutti i fattori della situazione attuale e di quella che si vorrebbe con un giornale ormai definitivamente multimediale siano valutati attentamente non solo sul piano contabile e gestionale ma anche su quello prospettico dello sviluppo editoriale».

18 settembre 2013

WISH YOU WERE HERE

Non avrei mai pensato di dedicarla a te. Con affetto. Ciao Irena



Si dice che ogni persona è un'isola, e non è vero, ogni persona è un silenzio, questo sì, un silenzio, ciascuna con il proprio silenzio, ciascuna con il silenzio che è.

José Saramago, La caverna, 2001

16 settembre 2013

YOGA E NATURA



Tra queste belle schiene dritte c'è anche la mia. Ho trascorso uno splendido weekend a Barcis, nelle Dolomiti friulane, facendo yoga e sport in mezzo alla natura. Presto vi racconterò meglio com'è andata nel blog della Girandola.
Grazie all'agriturismo Pian dei Tass e al Furlanetto per la genuina e accogliente ospitalità.

06 settembre 2013

LA MIA PRIMA AGOPUNTURA!


Cari amici,
sono viva. Soltanto più girovaga del solito... Dopo una capatina nelle isole tedesche del Mare del Nord e ad Amburgo, ora sono a Limone sul Garda, a esplorare un meraviglioso Centro Tao.
Oggi, tra le varie terapie e attività fatte, ho sperimentato per la prima volta anche l'agopuntura. Non mi era mai capitato prima ed è stata un'esperienza positiva. Sul mio addome, formata dal disegno di spilli abilmente disposto dalla dottoressa che mi seguiva, è comparsa la figura della tartaruga, per i cinesi simbolo di saggezza e longevità. Speriamo!
Vi aggiornerò sulle nuove avventure anche sul blog della Girandola.
A presto!

ps. Non avrei mai pensato che farmi mettere degli aghi nella pancia mi avrebbe fatta sentire bene, e invece :)

26 agosto 2013

DOVE CI SPOSIAMO OGGI?




Che cosa c'è di più romantico che sposarsi ogni giorno in una destinazione diversa?
Alex e Lisa hanno deciso di farlo: ve lo racconto nel blog della Girandola.

20 agosto 2013

PER SEMPRE



Alice: "Per quanto tempo è per sempre?"
Coniglio bianco: "A volte, solo un secondo".


Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie

Preso pari pari da quel meraviglioso profilo Facebook che ogni tanto mi illumina la giornata: Il mestiere di scrivere


03 agosto 2013

La verità nei versi di una poesia di Pedro Salinas


No preguntarte me salva. 
Si llegase a preguntar
antes de decir tú nada,
¡qué claro estaría todo,

todo qué acabado ya!
Sería cambiar tus brazos,
tus auroras, indecisas
de hacia quién,
sería cambiar la duda
donde vives, donde vivo
como en un gran mundo a oscuras, 

por una moneda fría
y clara: lo que es verdad.
Te marcharías, entonces.
Donde está tu cuerpo ahora,
vacilante, todo trémulo
de besarme o no, estaría
la certidumbre: tu ausencia
sin labios. Y donde está
ahora la angustia, el tormento,
cielos negros, estrellados
de puede ser, de quizás,
no habría más que ella sola.
Mi única amante ya siempre,
y yo a tu lado, sin ti.
Yo solo con la verdad. 



Pedro Salinas, La voz a ti debida  


Non chiederti nulla mi salva.
Se io t'interrogassi 
ancora prima di una parola,
sarebbe chiaro tutto,
tutto finito ormai!
Sarebbe come scambiare
le tue braccia, le tue aurore,
indecise - verso chi? - 
sarebbe come scambiare il dubbio
dove vivi, dove vivo
come in un grande universo oscuro,
con una moneta fredda 
e chiara: la verità.
Tu te ne andresti, allora.
Dove è ora il tuo corpo,
vacillante, tutto tremulo
se baciarmi o no, sarebbe
la certezza: la tua assenza
senza labbra. E dove
ora è l'angoscia, il tormento,
cieli neri, stellati,
di incertezze, di forse,
non ci sarebbe che lei.
Unica amante ormai per sempre,
ed io al tuo fianco, senza di te.
Io solo con la verità.

Pedro Salinas, La voce a te dovuta




31 luglio 2013

DECANTAZIONE EMO-PROFESSIONALE

Bambini della comunità Garifuna di Placencia, Belize - photo by Cristina Favento

Era da un po' che stavo metabolizzando questo viaggio, non me ne vogliano male gli impazienti. Un po' perché ci sono state tante belle novità lavorative nella mia vita, un po' perché sentivo il bisogno di lasciar sedimentare...
Spesso nel mio lavoro è tutto immediato, real time. I viaggi e gli articoli si susseguono incalzanti, e mi ritrovo a passare, con il corpo e con la mente, da metropoli frenetiche a oasi naturali, da immersioni senza scudi in un turbinio di volti e lingue e incontri, all'isolamento che richiede la scrittura. E se una cosa non la butti fuori subito - in immagini, in parole, in indirizzi e link consigliati qua e là che lascino traccia di un percorso, in fugaci impressioni appuntate come post it in questo e altri blog - pare quasi che scada, che scompaia inghiottita dalle sabbie mobili del Panta Rei.

Mi piace questo aspetto del mio lavoro. Induce a un ritmo sincopato di vita che mi regala un'intensità appassionante, che mi rapisce ogni volta, per riscattarmi piena di vibrazioni profonde. Per quanto ami questa vita, però, a volte i pressing produttivi - che non hanno la fisionomia di un volto ben delineato, è una pressione che sento arrivare dalla rapidità folle a cui va il mondo e che cerco di contrastare supportando e partecipando alle tutte le benedette iniziative slow che mi posso permettere - generano una sorta di ribellione intima. 

Forse il volto è quello del consumismo, della sete umana di velocità, di notizie, di condivisione, forse è l'inquietudine esistenziale di Pessoa o Chatwin. Poco importa. Prima o poi il senso di ribellione arriva.
E la mia rivendicazione di un diritto alla lentezza prende magari la forma di un silenzio professionale, come in questo caso. Un silenzio che, solo dopo una sana decantazione emotiva, può finalmente, pian piano, ritrovare una qualche voce...


testi e foto di Cristina Favento, 
articolo pubblicato in Girandola Errante, Blogautore del Piccolo su Repubblica.it

25 luglio 2013

19 luglio 2013

TI SALUTO DAI PAESI DI DOMANI


...
mi sono spiato illudermi e fallire 
abortire i figli come i sogni 

mi sono guardato piangere in uno specchio di neve 
mi sono visto che ridevo 
mi sono visto di spalle che partivo 
ti saluto dai paesi di domani 

che sono visioni di anime contadine 
in volo per il mondo 
mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia 

e che grande questo tempo che solitudine 
che bella compagnia

 
Fabrizio De Andrè

VIAGGI E DOMANDE




D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda


Italo Calvino

17 luglio 2013

GIù GIù GIù, nelle viscere della Terra

Laddove scorre il Timavo, nella viscere del Carso triestino: ecco la prossima avventura che vi racconterò, se domani ne riemergo viva..


15 luglio 2013

I loro desideri hanno la forma delle nuvole



Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s´allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perché, sempre dicono: Andiamo!

I loro desideri hanno la forma delle nuvole,
e, come un coscritto sogna il cannone,
sognano voluttà vaste, ignote, mutevoli
di cui lo spirito umano non conosce il nome!

Povero innamorato di terre chimeriche!
Bisognerà incatenarti e buttarti a mare,
marinaio ubriaco, scopritore d´Americhe
il cui miraggio fa l´abisso più amaro?

Così il vecchio vagabondo cammina nel fango
sognando paradisi sfavillanti col naso in aria;
il suo sguardo stregato scopre una Capua
ovunque una candela illumini una topaia.


Charles Baudelaire, Il viaggio

12 luglio 2013

CARI LADRI DI BICICLETTE

Cari ladri di biciclette,
il mio disprezzo per voi è pari soltanto a quello che provo verso qualche politico palesemente in cattiva fede.

Mi hanno rubato tante cose nella mia vita. Da vil denari al cellulare con tutti i numeri dentro. Non mi è mai interessato più di tanto. Stavolta, ed è purtroppo la quarta che succede!, è diverso. Non riesco proprio a non essere incazzata perché è una sorte troppo ingiusta e sistematica quella che tocca a chi cerca di muoversi in un centro urbano con un mezzo che non inquini, non consumi, eccetera, eccetera.

Rubare la bici di chi la usa come mezzo di spostamento ha un valore diverso, insulta anche un valore altro - simbolico - rispetto al possesso.

Il mal comune, in questo caso, ovvero la consapevolezza che una buona percentuale di amici e conoscenti abbia subito e continui a subire la stessa sorte, mi fa incazzare ancora di più.

Solo per De Sica, in questo momento, riesco a provare empatia, ma non so quanto mi senta o meno consolata dal suo capolavoro cinematografico, anzi.

Una pedona che fino a ieri era spesso felice di esserlo per scelta, non per carenza



11 luglio 2013

La battaglia dei fiori di Valencia

L'evento spagnolo, inserito nella più ampia manifestazione della Feria de Julio, è folcloristico e divertente: oggi ve lo racconto nella rubrica di viaggio Weekend, sulle pagine del quotidiano Il Piccolo, e prossimamente l'articolo sarà anche sul blog della Girandola.
Nel frattempo vi posto, per gentile concessione di Turismo Valencia, la mia foto preferita ever della manifestazione.
Cristina Favento


09 luglio 2013

COME SCONFIGGERE IL BUROCRATESE


"Cos’è in fondo il burocratese se non un’arma brandeggiata per disorientare e intimorire il malcapitato alle prese con l’astrusa macchina della Pubblica Amministrazione? Perché davanti al burocrate non sei mai cittadino bensì suddito, al suo cospetto ogni tua argomentazione è sempre ultronea. Se non capisci è perché c’è la postilla attergata, e se insisti lui continua a opporre diniego. L’ANTIBUROCRATESE è una nuova rubrica dell’Osservatorio di Lingua Italiana Zanichelli. Analizza esempi di italiano burocratico proponendone una riscrittura chiara, comprensibile, elegante. È un dizionario online gratuito, sempre aggiornato, che – a differenza di iniziative analoghe – allega le prove del misfatto lessicologico. Perché parlar chiaro è un dovere morale".

Grazie a Emilio Piano ho scoperto questo bel post di Pino Bruno. Buona lettura

08 luglio 2013

Next step

Qualcosa mi dice che, forse, presto potrei anche raccontarvi qualcosa sul Montenegro..

05 luglio 2013

FILMING A COAST BORDER THAT DOESN'T EXIST ANYMORE...


SAILING (AND FILMING) FROM UMAG TO TRIESTE.

C'è questo personaggio, Vlatko, un uomo massiccio, dall'aria gioviale, appassionato di vela e di cinema. Non proprio di cinema, anzi, quanto piuttosto di documentari naturalisitci. Direi quasi che ha l'animo metodico e paziente di un bibliotecario: la sua passione è registrare in immagini tutta quella lunghissima e frastagliata costa dove s'infrange il moto ondoso dell'Adriatico. Un po' come fosse una sorta di Google, però Coast anziché Street

Per mesi e mesi, a sue spese, Vlatko ha circumnavigato caparbiamente isola dopo isola, realizzando ore e ore di girato. Fino a ieri, le riprese le ha sempre fatte nelle coste del suo Paese, la Croazia, che dal 1 luglio di quest'anno è diventato ufficialmente Europa. E finalmente, ora, può sconfinare.
Lo farà domani, partendo da Umago per arrivare in barca a vela fino a Trieste, e io sarò con lui, per raccontarvi come va a finire questa storia..

02 luglio 2013

NON CHIEDERE LA DESTINAZIONE

“Caro lettore, alla fine della mia Odissea, dopo aver ucciso tutti i Proci, Ulisse lascia Penelope e parte di nuovo. Perché lo fa? Perché Ulisse non è un personaggio ma è una mania. Una mania che costringe l'uomo a partire. Sempre. Una mania che alcuni hanno e altri no. Se anche tu ce l'hai, sappi che nel porto c'è una nave che ti aspetta. Non preoccuparti per la valigia. Non chiedere il prezzo del biglietto. Non chiedere la destinazione. L'importante è partire.”

Nessuno, Luciano De Crescenzo

Ringrazio Viaggi e Miraggi, la rete del turismo responsabile, nella cui newsletter ho trovato la sopracitata perla

01 luglio 2013

SURFIN' USA? IMPARARE LE LINGUE NELLE SPIAGGE DEI SURFISTI



ESL mette in palio viaggio, corso di surf e di lingua in Australia per due persone. Ma le destinazioni per viaggi studio on the beach sono svariate e la possibilità di trascorrere un’estate sulla cresta dell’onda c'è anche per chi vuole studiare francese, spagnolo e portoghese. 
Per saperne di più: leggi l'articolo della Girandola.

21 giugno 2013

È NATO UN FRATELLINO!

Da qualche giorno questo blog ha un fratellino, giornalisticamente più istituzionale, se così si può dire. Nato nella nobile famiglia dei "blogautore" di Repubblica.it, a breve sarà ospitato anche nella homepage del quotidiano Il Piccolo.
Per ora posso darvi solo un piccolo assaggio (leggi: work in progress), ma intanto vi presento le intenzioni programmatiche della GIRANDOLA ERRANTE!

di Cristina Favento

FLUSSI ESISTENZIALI


Non sono una cosa, un sostantivo. Credo piuttosto di essere un verbo, un processo in evoluzione

Norman O. Brown, filosofo

20 giugno 2013

IL LATO BELLO DEL MIO LAVORO...

Spa Lepa Vida, Parco Naturale di Sicciole, Slovenia. Photo copyright Cristina Favento
Oggi in edicola sul quotidiano Il Piccolo trovate il mio articolo sulle nuove terme splendidamente inserite all'interno del Parco Naturale delle Saline di Sicciole, in Slovenia.

18 giugno 2013

IL DIZIONARIO DEI LUOGHI COMUNI

Bionde: più calde delle brune
Brune: più calde delle bionde
Lord: inglese ricco
Godimento: parola oscena 
Falsari: lavorano sempre nei sotterranei
Freddo: più sano del caldo
Gentiluomo: non ce n'è più
Ottimista: equivalente di idiota
Umidità: causa di tutte le malattie
Monopolio: inveire contro
Iliade: sempre seguito da "Odissea"
Contralto: non si sa che cosa sia
Ispirazione poetica: cose che la provocano: la vista del mare, l'amore, le donne, eccetera.

Partorito con feroce ironia da Gustave Flaubert nella seconda metà del XIX secolo, Il dizionario dei luoghi comuni è un volumetto spaventosamente attuale. Non tanto, o non soltanto, per il vero e proprio (e spassoso) elenco stilato dall'autore, quanto soprattutto per l'idea di fondo che ne ha guidato la compilazione. Ciò che formalmente appare una lista di parole con definizioni, commenti e "pensieri fatti" più comuni all'epoca, nella sostanza è un ritratto dello "stupido" flaubertiano. Inteso soprattutto come conformista e poco dotato di indipendenza di pensiero, pigro culturalmente e un po' codardo, incapace di correre il rischio della diversità.

Nella prefazione di una delle ultime riedizioni del volumetto, scrive Michele Serra a proposito di questo umano prototipico per eccellenza: "E' il ripetitore convinto, entusiasta, di ciò che è già stato detto, che non è pensato e definito secondo i crismi del giudizio personale o dell'esperienza, ma solamente per poter stare rispettabilmente in società con la inoffensiva cordialità delle opinioni condivise. Meglio: delle parole condivise, quelle che producono il suono confortante del già udito".

Una lettura è d'obbligo, se non altro per precauzione. "Bisognerebbe che in tutto il libro non ci fosse una parola mia - scriveva l'autore a una confidente - e che, una volta letto il dizionario, non si osasse più parlare, per paura di dire spontaneamente una delle frasi che vi si trovano".

16 giugno 2013

INNO ALLA FATICA FELICE


Dopo tre giorni di outdoor nella splendida Val Gardena, rientro a casa contenta come non mi capitava da tempo. Ho provato le mie prime arrampicate su roccia ed è stata un'esperienza emozionante. Il contesto, l'ospitalità e la compagnia sono stati dei più piacevoli, ed è bello provare adesso questa stanchezza così sana e gratificante.
La foto che ho postato è un poco scura e non si vede bene l'espressione (a breve ve ne metto una della discesa su corda da 10 metri, sospesa sul vuoto), però vi assicuro che ero molto sorridente (quasi al pari di una pellegrinata di più giorni). E un po' incredula per aver davvero raggiunto la cima, dopo esser partita con l'idea che ci provavo tanto per, arrivando fin dove ce la facevo, perché mi pareva al di sopra delle mie possibilità fisiche. E invece!
La simpatica guida alpina che ci ha guidati oggi ha detto che come livello era un quinto ma probabilmente mi stava prendendo in giro. La parete era difficile per me, alla prima vera esperienza, ma per un arrampicatore esperto credo si tratti di una mezza passeggiata. In ogni caso poco conta di fronte alla tangibile gioia che provo dopo questo bel weekend di fatica.

15 giugno 2013

ALLE PENDICI DEL SASSOLUNGO

Oggi abbiamo fatto un bel percorso a piedi arrivando da Selva fino alle pendici del Sassolungo, con tappa pranzo al rifugio Comici. Tappa meritatissima. Tutto davvero molto buono (in particolare tortelloni ricotta e spinaci e canederli con salsina al porro!), con gran finale di dolci da ricordare (buonissimi lo strudel alle prugne e la mousse allo yogurt con frutti di bosco). Meno male che camminando qualche caloria almeno l'abbiamo ammortizzata...
E poi via a fare il tifo per i boulderisti impegnati nel Salewa Rockshow nella Valle dei Sassi. Che meraviglia l'affiatamento dei giovanissimi sportivi e il forte spirito di solidarietà di gruppo. A vincere è stata Matilde, la più piccola dei partecipanti (soli tredici anni!), praticamente una mascotte, ma con grinta viva.
E lì, attorno a noi, le vette dell'anfiteatro dolomitico a fare da spettatrici.

14 giugno 2013

DAI CHE TI AIUTO IO...


Due carinissimi arrampicatori in erba, immortalati nella visita di oggi alla sede della Salewa - edificio avveniristico, improntato alla sostenibilità e dotato di spettacolare palestra di arrampicata. Domani ci aspetta la finale del Rock Show di arrampicata in Val Gardena. Buona ascesa a tutti i climber!

13 giugno 2013

You can cut the flower, but you cannot stop the coming of spring


"I started working as an activist when I was very young, grade 8. When I started working amongst our people, especially women, it was so enjoyable for me. I learned a lot from them, even though they were not educated. Before I started, I want to tell you, I didn't know anything about politics. I learned from people who were non-educated, non-political people who belonged to a political situation. I worked with different committees in the refugee camps. I remember that in every house that I went everyone had different stories of suffering. I remember one family we met. Their baby was just skin and bones. They could not afford to take the baby to a doctor, so they had to just wait for their baby to die. I believe that no movie maker, no writer is able to write about these tragedies that we have suffered. Not only in Afghanistan, but also Palestine, Iraq… The children of Afghanistan are like the children of Palestine. They fight against enemies with only stones. These kinds of children are my heroes and my heroines"
—Malalai Joya, November 5, 2007

06 giugno 2013

CHILDREN AT THE SHORE

Copyright Gretchen Chapelle

Surfing on Google+ I found out this amazing image created by an Australian artist. Actually she write about herself: Singer, Songwriter, Photographer, Word Weaver and Artist.
Her profile is called Gretchen Chapelle and I didn't find a direct way to share this great job posted above trough her profile. Thanks for the atmosphere given by the image and for your gifted works.

05 giugno 2013

COME SI FA A NON AMARLI?

Il Vernacoliere

Solidarietà

(Susana Vera, Reuters/Contrasto)

"Una famiglia a Madrid dopo avere ottenuto una sospensione temporanea dello sfratto"

La foto appartiene alla selezione "best ten of today" di Internazionale

04 giugno 2013

IN VACANZA CON AMNESTY INTERNATIONAL

Voglia di natura ma anche di incontrare giovani coetanei? Desiderosi di relax e momenti di svago ma anche di fare un'esperienza formativa che non sia il solito corso d'inglese (e che soprattutto non abbia gli stessi costi)? 


I campi estivi di Amnesty International potrebbero essere la soluzione che fa per voi! In Italia le iniziative sono organizzate, tra luglio e settembre, nella splendida Lampedusa (inserita nel 2013 da Tripadvisor tra le più belle spiagge al mondo) oppure nell'ormai collaudato centro Panta Rei, a Passignano sul Trasimeno, costruito secondo i principi della bioedilizia, con utilizzo di materiali naturali e impianti per la gestione ecocompatibile dell'acqua e la produzione di energia solare e delle biomasse. 

Inserito in un bosco di querce, con un terrazzo panoramico rivolto alle colline che si affacciano sul Trasimeno, la struttura ospita tutto l'anno esperienze per l'educazione allo sviluppo sostenibile, mentre in occasione dei campi estivi accoglie ogni estate gruppi di ragazzi dai 14 ai 24 anni, motivati a saperne di più sui diritti umani e a scoprire le diverse forme di attivazione proposte dalla famosa associazione. Si mangia sano, prodotti locali a km zero, e si condivide l'esperienza alloggiando in ambienti socializzanti, arredati con semplicità. 

A Lampedusa si alloggia invece in un campeggio inserito in un bel parco alberato. Al centro delle proposte ai giovani partecipanti (che devono essere in questo caso maggiorenni), c'è ancora una volta, inevitabilmente, il tema dell'immigrazione, molto attuale in un luogo simbolo come questa isola siciliana interessata negli ultimi anni da forti flussi migratori provenienti dalle coste dell'Africa, e in un'Italia lontana dagli standard internazionali in materia di diritti umani. 

Si rifletterà, condividendo pensieri e attività in forme e modi diversi, insieme ai lampedusani, anche nell'ambito del Lampedusa Film Festival - quest'anno dedicato alle ragioni del migrare - all'interno del quale si conferirà un premio Amnesty.
Una parte del campo sarà, invece, dedicata a un laboratorio coadiuvato dall'artista Lorenzo Terranera per la realizzazione di murales per le vie dell'isola. Il tema guida per l'ideazione di immagini e parole sarà la dignità di uomini, donne e bambini spesso in fuga da condizioni di vita drammatiche.

di Cristina Favento

03 giugno 2013

LA FAVOLA DELLA BUONANOTTE

Non mi abituo mai all'assenza che mi circonda dopo un cammino collettivo. E' una sensazione davvero strana, innaturale. Torni a casa, magari dopo aver agognato comodità, riposo, privacy, o chissà che altro, e scopri invece che, tutto sommato, a casa stavi iniziando a sentirtici già, là fuori, dove stavi prima. Che la familiarità stava diventando un andare insieme. Che, passo dopo passo, si costruiscono dei legami intensi, anche in una manciata di chilometri, e silenzi, e parole più o meno casuali.
Scopri che sei tornato più ricco eppure ti manca qualcosa. 
Passerà questa piccola malinconia, certo. Eppure stasera mi sento come una bambina che vorrebbe che qualcuno le raccontasse una bella favola delle buonanotte.


02 giugno 2013

WIKI QUOTES

Se fare fosse facile quanto sapere ciò che va fatto, le cappelle sarebbero chiese e le catapecchie dei poveri palazzi principeschi.

William Shakespeare, Il mercante di Venezia

01 giugno 2013

Ho scoperto i Têtes de Bois...

















I Têtes de Bois sono nati il 15 febbraio del 1992 con un concerto su un vecchio camioncino Fiat 615 NI del 1956 in Piazza Campo de’ Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno.
Hanno pubblicato sette dischi, vinto due volte la Targa Tenco come migliori interpreti (nel 2002 e nel 2007), calcato palchi, teatri, Festival, set cinematografici e studi televisivi e girato l’Italia in lungo e in largo, in luoghi propri e impropri, tra poesia e cause civili, con i loro concerti e i loro progetti.

A partire da una riflessione sulla realtà e gli spazi del pendolarismo, hanno diretto dal 1997 al 2007 Stradarolo, Festival Internazionale di Arte su Strada, destinato a generare molte e illustri imitazioni e, tra il 2000 e il 2002, la residenza di Tuscania Teatro, che ha dato vita ai suggestivi eventi della Ferrovia dell’Allume, itinerari artistici su una ferrovia abbandonata dal tramonto all’alba.

Hanno inoltre ideato e realizzato il progetto artistico “TRAMiamo” sul treno della Ferrovia Roma-Pantano (2007), il progetto di respiro mondiale “41° Parallelo” (dal 2007 al 2010), da cui nascerà “L’Orchestra delle donne del 41° Parallelo”, il progetto itinerante “Avanti Pop” (2006 – 2008) sul mondo del lavoro, e il “Festival della Bicicletta – Goodbike” (2007 – 2011) che ha raccolto le principali realtà e personalità del mondo della bici intesa in tutte le sue declinazioni possibili.

L’ultimo progetto all’attivo è il “Palco a Pedali” il primo eco concerto spettacolo al mondo alimentato interamente dall’energia di 128 pedalatori.

Nel 2012 hanno compiuto vent’anni, pubblicato il doppio cd “Mai di moda” e firmato la colonna sonora del film “Non mi avete convinto – Pietro Ingrao, un eretico”, di Filippo Vendemmiati.

Si sono esibiti live questa sera, a Monteriggioni, al Festival della Viandanza, mentre Staino disegnava ispirato dalle loro canzoni. Bell'incontro.