morire. questo a un gatto non si fa.
perché cosa può fare il gatto
in un appartamento vuoto?
arrampicarsi sulle pareti
strofinarsi contro i mobili?
qui niente sembra cambiato
eppure tutto è mutato
niente sembra spostato
eppure tutto è fuori posto
la sera la lampada non è più accesa
si sentono passi sulle scale
ma non sono quelli
anche la mano
che mette il pesce nel piattino
non è quella di prima.
qualcosa non comincia
alla sua solita ora
qualcosa non accade
come dovrebbe
qui c'era sempre qualcuno. sempre.
e poi d'un tratto è scomparso
e si ostina a non esserci
in ogni armadio si è guardato
si è cercato sulle mensole
e infilati sotto il tappeto
ma non ha portato a niente
si è persino infranto il divieto
di entrare nell'ufficio
e si sono sparse carte dappertutto.
cos'altro si può fare
aspettare e dormire che provi solo a tornare
che si faccia vedere se osa!
deve imparare che
questo non si fa a un gatto.
gli si andrà incontro
con aria distaccata
un po' altezzosi
come se non lo si vedesse
camminando lentamente
sulle zampe molto offese
e soprattutto
non un salto nè un miagolio.
almeno non subito.
11 marzo 2009
01 marzo 2009
FUNERALI SCENOGRAFICI DI RE CARNEVALE A MUGGIA
La fortunata 56° edizione del Carnevale di Muggia, che nei giorni scorsi ha portato migliaia di festose maschere variopinte nelle calli e nelle piazze della cittadina, si è scenograficamente conclusa ieri con le cerimonie per i funerali del Carnevale. Si ritiene che il gesto purificatorio sia simbolicamente legato all’arrivo della Quaresima imminente. La tradizione, piuttosto diffusa nei paesi di origine cristiana, di celebrare un rituale funebre in chiave farsesca si perde nella notte dei tempi. A Muggia, sembra sia stata l’Ongia, che quest’anno ha celebrato i settant’anni dalla fondazione, a riportare in auge l’antica usanza. Il gruppo si è dato appuntamento ieri pomeriggio, alle 15.30, in Calle Pancera, per dare inizio ad un corteo funebre seguito da un gran falò ai Giardini Europa. Ma anche i Mandrioi non si sono sottratti al proprio dovere, ritrovandosi alle 16.30, in largo Amulia, per una teatrale veglia funebre alla presenza dell’inconsolabile vedova “Giovanna”, impersonata dal presidente dei Mandrioi. A bordo di una carrozza nera e dorata, costruita apposta per l’occasione, è arrivato il feretro del compiantissimo Re Carnevale – si è prestato all’occorrenza il simpatico signor Berto – assieme ai finti preti. A sostenere tutti i presenti in questo triste momento, ci hanno pensato la Guggen Band de Muja, vin brulé e crostoli a volontà.Dopo le celebrazioni, la salma del povero Re Carnevale è stata imbarcata al molo di Caliterna per esser buttata a mare. Alle 19, infine, dopo la raccolta di vino e uova, ha avuto luogo a Santa Barbara l’ultima cerimonia di chiusura del Carnevale muggesano, organizzata dalla Lampo. Dopo aver dato alle fiamme anche il proprio fantoccio di Re Carnevale, assieme ai partecipanti delle diverse compagnie, i presenti si sono riuniti alla “Pignata” per ‘consolarsi’ a suon di vino, musica e allegria.
di Cristina Favento,
pubblicato su "Il Piccolo", febbraio 2009
Iscriviti a:
Post (Atom)