20 aprile 2009

LE VISIONI METAFISICHE DI MOEBIUS, intervista a JEAN GIRAUD

Per gli appassionati di fumetto, Jean Giraud è un nome che racchiude un mondo, anzi parecchi mondi. Più noto con gli pseudonimi di Moebius e di Gir, è considerato uno dei più grandi autori di tutti i tempi.

Ideatore per Pilote del celebre personaggio Blueberry, Giraud ha realizzato anche storie fantastiche dallo stile onirico (sua la serie Il garage ermetico con Jerry Cornelius, Arzach e L’Incal su testi di Alejandro Jodorowsky) e ha lavorato per il cinema su capolavori della fantascienza come Tron (1982), Alien (1979), The Abyss (1989) e Il quinto elemento (1997). Nell'ambito del Science+Fiction e grazie alla collaborazione di Napoli COMICON, l'artista è stato ospite a Trieste come testimonial della retrospettiva Voyage Fantastique, dedicata quest’anno agli incroci tra il cinema di fantascienza francese e il mondo del fumetto, dove l'abbiamo incontrato.

Circondato da giornalisti e fan che gli chiedono ammirati di firmare albi e stampe, Moebius è tranquillo e disponibile. Vado a salutarlo sapendo che l’intervista non si farà perché è troppo impegnato, almeno così mi è stato detto. Per fortuna quel po’ di francese che ricordo facilita l’interazione. Scambiamo due parole e gli racconto che ero venuta lì con l’intento di strappargli qualche perla di saggezza. Lui risponde cortese, quasi sorpreso. Il suo sguardo è vivace e curioso, molto umano. Non capita davvero tutti i giorni di trovarsi di fronte un persona così. Sembra sempre essere lui quello più interessato a scoprire chi ha di fronte piuttosto che il contrario. Somiglia a come ho sempre immaginato dovesse essere un filosofo.

di Cristina Favento,

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