18 ottobre 2006

LA PAURA E IL CORAGGIO


Per attirare ulteriormente l’attenzione sull’interessante lavoro di Teatro Contatto, ma anche e soprattutto per condividere con voi dei nuovi spunti di riflessione, riporto di seguito l’introduzione che trovate nel loro opuscolo informativo:

La paura e il coraggio. La vertigine e il volo. La paralisi dell’incertezza e lo slancio che accende la piccole e grandi rivoluzioni di tutti i nostri giorni. Contatto attraversa questi poli opposti, sfoglia i molteplici sensi di due parole “forti” per attraversare questa nostra venticinquesima stagione di teatro contemporaneo a Udine. Tante declinazioni e tante riflessioni abbiamo in mente e continuano a sommarsi ancora adesso che stiamo per iniziare il viaggio nella Paura e il coraggio. Pensiamo alle paure individuali – paura della solitudine, dell’abbandono, di non essere all’altezza, dell’intimità, di realizzare veramente i nostri desideri, di ammalarci, di fallire, anche di vivere davvero fino in fondo.
Ci accorgiamo di quanto siano sempre più dentro di noi, invasive, le paure indotte del nostro abitare in un mondo sempre più allargato e vertiginoso. La paura di catastrofi e malattie planetarie, la paura della guerra, della crisi economica, degli extracomunitari, la paura delle altre culture, religioni. La paure create e regola d’arte per tenerci sotto controllo, per addomesticarci. Di fornte a questi scenari di condizionamento e di costrizione, il coraggio ci può allora spalancare nuove vie possibili. Come di fornte e un’uscita d’emergenza. Contatto verifica il valore e la necessità del coraggio di cambiare, di reagire a piccole e grandi ingiustizie, di uscire dalle situazioni che non ci piacciono. Il coraggio di chiedere aiuto, di portare avanti assieme ad altri lotte in cui crediamo. Provare quanto sia liberatorio riuscire ancora ad indignarsi. Coraggio e forza di credere che noi contiamo, che le nostre scelte contano, coraggio come nuovo eroismo quotidiano. Di queste e altre “paure e coraggi” cercheremo di parlare – come comunità riunita dal teatro – con sincerità e disponibilità, forse disegnando strategie per superarle o conquistarli, diventando più consapevoli che il coraggio è accessibile, a portata di mano, e che con la paura non è necessariamente obbligatorio continuare a convivere

3 commenti:

  1. Anonimo10:33 AM

    Beh, c'è di che riflettere... Mi spiace Cristina di essere geograficamente così lontana, altrimenti ci avrei pensato ad andare a qualche loro spettacolo, magari avrem potuto andarci assieme.

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  2. Anonimo1:21 PM

    Non c'e' niente da fare, per vivere ci vuole coraggio! Mai provato a chiudere gli occhi mentre si e' passeggeri su un'auto che viaggia veloce su una strada piena di saliscendi e di curve, o sulle montagne russe? A me prende quel brivido fin nelle viscere, come se mi stessi buttando nel vuoto a occhi chiusi.
    Ecco, quando prendo una decisione importante, o affronto una persona di petto, e so che comunqua vada, la vita non sara' mai piu' la stessa, ecco, provo la stessa stretta dentro, come se mi lanciassi nel vuoto... E' da brividi, poi pero' mi sento forte come se avessi appena affrontato il drago. Beh, metaforicamente l'ho fatto, e sono ancora vivo!

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  3. come sempre i tuoi interventi sono sempre apprezzabili e apron spiragli qua e là

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