È una che ha sempre scritto Nadine Gordimer, una che usa la scrittura per scavare. Tesse e segue i fili delle sue storie senza negare, senza forzare, senza nascondere. Nel suo costante tentativo di aderire al vero, spesso ha allacciato il suo lavoro alla storia, lo ha ancorato fortemente ad un senso di impegno civile e umano.
Qualsiasi sia l’argomento trattato, è difficile leggerla senza riflettere, è la sua prosa che ha il merito di costringerci a farlo. Nell’esplorare le pieghe dei sentimenti, l’autrice dissemina piccoli e intimi dettagli che richiedono una lettura vigile e attenta. Altre volte, il suo raccontare ha il pregio di toccare luoghi collettivi, di rielaborare con occhio analitico i vissuti ampliando lo sguardo, guidando il lettore verso una progressiva presa di coscienza critica. Le sue storie, insomma, vanno nella direzione del trovare, anche se non si pensa di star in quel momento cercando.
di Cristina Favento
"E' l naufragar m'è dolce in questo mare."...!?
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