“La crisi del lavoro - dice Franco Siddi, segretario della Fnsi - sta rendendo difficile, complicata e non sempre comprensibile l’esercizio dell’attività di informare il pubblico vasto. La vicenda dell’Electrolux di Pordenone pone domande angoscianti per tutti. Senza voler giudicare le scelte professionali di alcuno, sicuramente, per il Sindacato dei Giornalisti, come per qualsiasi Sindacato dei lavoratori, semplificare in maniera estrema il problema come quello dell’Electrolux, andando tra la gente con un microfono aperto (per una trasmissione contenitore televisiva del pomeriggio come “La Vita in Diretta”) su una domanda a chiedere “Lei pur di non perdere il posto di lavoro accetterebbe mezzo stipendio” appare una forma espressiva generatrice di panico più che di riflessione a uscire in avanti da problemi complessi. C’è già abbastanza da essere spaventati per l’incertezza del lavoro in tutti i settori. Il Sindacato non potrà mai accettare nuove forme di schiavismo. Il lavoro non è lavoro se non è dignitoso e retribuito secondo giustizia. A volte il buon giornalismo non dipende solo dalle risposte che si riescono ad ottenere ma, troppo spesso, dalle domande che si fanno”.
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