È difficile parlare di questo film. Le parole, anche le più ricercate, sembrano inadatte a esprimere l'esperienza forte che si vive vedendo Il Libero Arbitrio (Der Freie Wille, Germania 2006) di Matthias Glasner, vincitore dell'edizione 2007 del Trieste Film Festival e dell'Orso d'argento a Berlino per la miglior sceneggiatura e il miglior interprete maschile.
La giuria triestina ha deciso all'unanimità di premiare il lungometraggio tedesco perché ha saputo raccontare con drammatica incisività e senza alcun compromesso la storia di un uomo schiavo della propria natura, costretto a vivere al di fuori di ogni contesto sociale. “Il regista non indulge a facili soluzioni” aggiungono i giurati “e conserva un distacco oggettivo, aiutato da due interpreti eccezionali”.
La giuria triestina ha deciso all'unanimità di premiare il lungometraggio tedesco perché ha saputo raccontare con drammatica incisività e senza alcun compromesso la storia di un uomo schiavo della propria natura, costretto a vivere al di fuori di ogni contesto sociale. “Il regista non indulge a facili soluzioni” aggiungono i giurati “e conserva un distacco oggettivo, aiutato da due interpreti eccezionali”.
Rabbiosi, soli, poetici, feriti, forti e fragili allo stesso tempo, disperati e profondamente commoventi, Theo e Nettie (i due protagonisti interpretati da Jürgen Vogel e Sabine Timoteo) sono due anti-eroi che non si dimenticano.
di Cristina Favento
leggi l'articolo e l'intervista a Sabine Timoteo su Fucine Mute
Ti spezza il cuore ma è verissimo che non si dimentica.
RispondiEliminaGiu
Ti spezza il cuore ma � verissimo che non si dimentica.
RispondiEliminaGiu
Già.. intenso vero?
RispondiEliminaCris