"Energetici, vitali, coinvolgenti". I numerosi fan accorsi ad acclamare i Red Hot sono tutti d'accordo nel definire i loro beniamini. Dalle prime trasgressive apparizioni live alle storiche esibizioni a Woodstock, sino alle ultime date del tour mondiale che sta registrando ovunque il tutto esaurito, la band californiana si è sempre fatta notare per l'eccezionale carica espressiva e l'originalità delle performances.
L'atmosfera pre-concerto è ricca d'entusiasmo e aspettativa. Nonostante il caldo, numerosi sono i gruppetti da ore accampati sotto il sole fuori dallo Stadio Friuli di Udine. "Dal vivo sono strepitosi" affermano in coro i primi in fila per entrare ed aggiudicarsi le ambite postazioni sotto il palco. "E' la prima volta che vengo ad un concerto! Stanotte non ho dormito ma sono sicura che ne varrà la pena" dichiara entusiasta Daniela arrivata all'alba da Lecce.
"Danno sempre il massimo e questo al pubblico arriva" concordano i fedelissimi che li seguono instancabilmente da anni.
Alcune fan appena diciottenni sono talmente eccitate per l'apertura dei cancelli che si precipitano all'interno urlanti, agitando striscioni e gadget a forma di peperoncino formato gigante.
Daniel di Pordenone, accampato con gli amici sotto il palco, porta tatuata su schiena e braccio la propria ammirazione: dall'inconfondibile brand della band sino ai motivi tribali che riprendono quelli del carismatico cantante Anthony Kiedis.
Pur essendo poco più che ventenne, questo è il settimo loro concerto a cui Daniel assiste "I Red Hot per me sono "Il Gruppo", mi sono piaciuti particolarmente a Praga e a Milano" ci racconta con gli occhi che brillano "so già che anche stavolta saranno fantastici come sempre, è già una grande emozione anche solo stare qui ad aspettare che suonino".
Il pubblico è piuttosto eterogeneo ma il prato è invaso soprattutto dai più giovani. Fanno eccezione, in pool position, un famigliuola composta da genitori quarantenni e due bambine di dodici e dieci anni, tutti vestiti con magliette e pantaloni tappezzati da foto della band. Poco distanti notiamo anche una coppia sulla cinquantina, Anna e Gian, arrivati ieri in moto da Ancona. "Abbiamo fatto una piccola follia perché li seguiamo dagli esordi, ci fanno sentire come se avessimo vent'anni in meno".
"Danno sempre il massimo e questo al pubblico arriva" concordano i fedelissimi che li seguono instancabilmente da anni.
Alcune fan appena diciottenni sono talmente eccitate per l'apertura dei cancelli che si precipitano all'interno urlanti, agitando striscioni e gadget a forma di peperoncino formato gigante.
Daniel di Pordenone, accampato con gli amici sotto il palco, porta tatuata su schiena e braccio la propria ammirazione: dall'inconfondibile brand della band sino ai motivi tribali che riprendono quelli del carismatico cantante Anthony Kiedis.
Pur essendo poco più che ventenne, questo è il settimo loro concerto a cui Daniel assiste "I Red Hot per me sono "Il Gruppo", mi sono piaciuti particolarmente a Praga e a Milano" ci racconta con gli occhi che brillano "so già che anche stavolta saranno fantastici come sempre, è già una grande emozione anche solo stare qui ad aspettare che suonino".
Il pubblico è piuttosto eterogeneo ma il prato è invaso soprattutto dai più giovani. Fanno eccezione, in pool position, un famigliuola composta da genitori quarantenni e due bambine di dodici e dieci anni, tutti vestiti con magliette e pantaloni tappezzati da foto della band. Poco distanti notiamo anche una coppia sulla cinquantina, Anna e Gian, arrivati ieri in moto da Ancona. "Abbiamo fatto una piccola follia perché li seguiamo dagli esordi, ci fanno sentire come se avessimo vent'anni in meno".
La maggior parte delle persone si dichiarano appassionati conoscitori e gli album più apprezzati sembrano essere "Blood Sugar Sex Magic" e "Californication". Nonostante il tuor sia dedicato alla promozione del doppio album "Stadium Arcadium", i più attesi restano pezzi storici come "Give it away" e "Under the bridge" seguiti da "Californication" e "Other side".
Numerosi sono i fan stranieri, giunti soprattutto da Austria, Slovenia e Croazia. Incappiamo anche in un gruppo di tre fan inglesi che stanno facendo un viaggio in treno tra Italia e Grecia. Entusiasti dopo aver assistito alla performance di Hyde Park qualche anno fa, una volta programmato l'interrail, hanno ben pensato di procurarsi su internet i biglietti per rivivere quell'esperienza alla tappa live italiana.
Così come gli altri 40.000 presenti accorsi allo stadio pur di sentire quell'inconfondibile scossa adrenalinica al peperoncino, certamente non sono rimasti delusi.
Numerosi sono i fan stranieri, giunti soprattutto da Austria, Slovenia e Croazia. Incappiamo anche in un gruppo di tre fan inglesi che stanno facendo un viaggio in treno tra Italia e Grecia. Entusiasti dopo aver assistito alla performance di Hyde Park qualche anno fa, una volta programmato l'interrail, hanno ben pensato di procurarsi su internet i biglietti per rivivere quell'esperienza alla tappa live italiana.
Così come gli altri 40.000 presenti accorsi allo stadio pur di sentire quell'inconfondibile scossa adrenalinica al peperoncino, certamente non sono rimasti delusi.
di Cristina Favento
articolo pubblicato sul Piccolo del 29 giugno 2007
PS: Peccato per il finale, arrivato troppo veloce e inaspettato. Delusione per le mancate esecuzioni di "Give it away" e "Californication"
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