In un quartiere povero le persone si possono affittare come fossero cose. Il sesso è merce di scambio e l'amore fa male. Il sogno è un altrove che non si raggiunge mai, se non con la morte, un altrove amaro.
La piece scritta da Özen Yula, scrittore e giornalista turco, Premio Afife come miglior drammaturgo dell’anno premio per due volte, non lascia sperare, non offre comodi appigli per conclusioni a lieto fine. Del resto la storia è troppo cruda per aspettarsi un epilogo che pacifichi le coscienze, non è certo negli intenti dell'autore, che coraggiosamente si addentra in zone d'ombra che tutti conoscono ma di cui pochi parlano.
La piece scritta da Özen Yula, scrittore e giornalista turco, Premio Afife come miglior drammaturgo dell’anno premio per due volte, non lascia sperare, non offre comodi appigli per conclusioni a lieto fine. Del resto la storia è troppo cruda per aspettarsi un epilogo che pacifichi le coscienze, non è certo negli intenti dell'autore, che coraggiosamente si addentra in zone d'ombra che tutti conoscono ma di cui pochi parlano.
di Cristina Favento
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