L’angolino del capannone muggesano che ospita la Bulli e Pupe sembra quasi un centro sociale. La compagnia è la più giovane a Muggia come media d’età. “Siamo molto affiatati – dicono i ragazzi - non ci frequentiamo solo a Carnevale, siamo un gruppo vero per 365 giorni all’anno. Andiamo assieme al mare, in vacanza, negli stessi locali, e organizziamo anche altre attività, come il motoraduno gestito assieme a quelli della compagnia Trottola, anche lori muleria come noi”.Dopo qualche anno trascorso a farsi le ossa, la Bulli e Pupe sembra essere in un momento di evoluzione e, grazie all’esperienza accumulata, ha deciso di mettersi alla prova portando in sfilata, tra il serio e il faceto, le dodici fatiche di Ercole. “Gavemo ciapà un poco de coraggio insoma - dicono - e ci siamo buttati con tema più elaborato rispetto al nostro solito: abbastanza complesso da gestire, con costumi più impegnativi e sketch ideati con riferimento alle vicende mitologiche".
Il carro principale rappresenta l’ultima fatica: la sconfitta di Cerbero, il guardiano delle porte infernali. A realizzare le tre teste di cane che incombono minacciose è stato il vicepresidente Christian, impegnato appunto a plasmare le forme sopra le sagome in ferro. “Lo faccio da anni – racconta il giovane ‘pupista’- ho imparato sin da piccolo da uno dei più vecchi della compagnia, semplicemente passando ore ad osservare affascinato ciò che faceva lui. Ora sto cercando di trasmettere questa mia conoscenza ai più giovani, come Daniel e Stefano”. A quest’ultimo, impiegato di giorno e disegnatore la sera, si deve la creazione su carta della creatura tricefala che ha poi preso forma in cantiere.
Il Cerbero della Bulli e Pupe è un aggressivo cane fantasy a tratti più simile a un drago. Gli artefici ne fanno una questione di stile e hanno dedicato grande attenzione all’estetica, che soddisfa un gusto “più moderno” dicono, e ai movimenti, che saranno più veloci e più articolati. Indicano fieri il grande pianale interno al carro che nasconderà quattro persone impegnate ad animare le code serpentine e le tre teste di cane. Ideatore della trovata, nonché responsabile per ingranaggi, meccanismi e soluzioni tecniche, è il presidente Sergio, marinaio di Porto San Rocco che al capannone s’improvvisa ingegnere. “Il nostro problema principale durante la sfilata sarà stringere le teste e le code di Cerbero nella famigerata curva del bar Torino” aggiunge Christian, riferendosi alla svolta più insidiosa del percorso muggesano “ma confidiamo nell’abilità alla guida di Fabrizio, il trattorista-Ercole dell’ultima fatica”.
Le ragazze della comitiva si sono impegnate quest’anno a curare regia, ritmo e comunicazione, assicurandosi di garantire una certa continuità e coerenza nei movimenti e negli abbinamenti cromatici dei costumi e dei carri. Cristina, detta mama, gestisce e coordina i vari gruppi, un po’ come una chioccia coi suoi pulcini. Ma nella serata di venerdì svestirà i panni materni per trasformarsi in Mama jaga, una grintosa dj di musica house che avrà il compito di animare la Gratinhouse di Piazzale Alto Adriatico.
Il carro principale rappresenta l’ultima fatica: la sconfitta di Cerbero, il guardiano delle porte infernali. A realizzare le tre teste di cane che incombono minacciose è stato il vicepresidente Christian, impegnato appunto a plasmare le forme sopra le sagome in ferro. “Lo faccio da anni – racconta il giovane ‘pupista’- ho imparato sin da piccolo da uno dei più vecchi della compagnia, semplicemente passando ore ad osservare affascinato ciò che faceva lui. Ora sto cercando di trasmettere questa mia conoscenza ai più giovani, come Daniel e Stefano”. A quest’ultimo, impiegato di giorno e disegnatore la sera, si deve la creazione su carta della creatura tricefala che ha poi preso forma in cantiere.
Il Cerbero della Bulli e Pupe è un aggressivo cane fantasy a tratti più simile a un drago. Gli artefici ne fanno una questione di stile e hanno dedicato grande attenzione all’estetica, che soddisfa un gusto “più moderno” dicono, e ai movimenti, che saranno più veloci e più articolati. Indicano fieri il grande pianale interno al carro che nasconderà quattro persone impegnate ad animare le code serpentine e le tre teste di cane. Ideatore della trovata, nonché responsabile per ingranaggi, meccanismi e soluzioni tecniche, è il presidente Sergio, marinaio di Porto San Rocco che al capannone s’improvvisa ingegnere. “Il nostro problema principale durante la sfilata sarà stringere le teste e le code di Cerbero nella famigerata curva del bar Torino” aggiunge Christian, riferendosi alla svolta più insidiosa del percorso muggesano “ma confidiamo nell’abilità alla guida di Fabrizio, il trattorista-Ercole dell’ultima fatica”.
Le ragazze della comitiva si sono impegnate quest’anno a curare regia, ritmo e comunicazione, assicurandosi di garantire una certa continuità e coerenza nei movimenti e negli abbinamenti cromatici dei costumi e dei carri. Cristina, detta mama, gestisce e coordina i vari gruppi, un po’ come una chioccia coi suoi pulcini. Ma nella serata di venerdì svestirà i panni materni per trasformarsi in Mama jaga, una grintosa dj di musica house che avrà il compito di animare la Gratinhouse di Piazzale Alto Adriatico.
di Cristina Favento,
pubblicato su "Il Piccolo", febbraio 2009
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