19 dicembre 2009

IL CANTO DELLE SPOSE


L'ho visto ieri al cinema e mi è piaciuto molto. Lo sguardo della regista Karin Albou, che s'insinua in un universo prevalentemente islamico, è intensamente sensuale. Fa quasi venire in mente il primo Ozpetek ma in versione femminile.
Gli elementi su cui si regge la sceneggiatura sono ben bilanciati tra loro: un'amicizia quasi carnale, la seconda guerra mondiale vista dalle sponde settentrionali d'Africa, l'odio razziale e le diversità religiose che bussano insistentemente alla porta di piccole intimità. Le immagini seducono. Le protagoniste anche. Il canto delle spose è il canto di chi scopre la vita.

C.F.

Bufera di neve a Trieste...

... e siamo tutti sospesi nel bianco dei fiocchi strattonati dalla Bora :)

15 dicembre 2009

HARUKI MURAKAMI E J.D.SALINGER


"I've been translating "The Catcher in the Rye" [to be published in Japanese next spring]. Most people think that book is about a child against society, but it's not so simple. The book is really about a disease of the mind. J.D. Salinger was writing about spiritual damage. And now we know what has happened to Salinger, and it's a tragedy. His book has inspired some assassins -- the man who killed John Lennon, and the man who tried to kill Ronald Reagan. It has some connection to the darkness in people's minds, and that is very important. It's a great book, but at the same time, Salinger was very close to that closed-circuit system in himself. He's in the open system as a writer, but I think his book is ambivalent about the two systems. I think that's one of the reasons it's so powerful"
Haruki Murakami

Murakami e Salinger, due scrittori che hanno entrambi nel proprio narrare il seme di un ipnotico struggimento spirituale.
Credo sia interessante ciò che dichiara Murakami a proposito di Salinger in un'intervista di qualche anno fa (il frammento riportato sopra). Fa rifLettere. Se avete voglia di condividere la vostra opinione a riguardo, scrivetemi.

04 dicembre 2009

Un giro sul Wörthersee con il battello degli angeli

di CRISTINA FAVENTO
Nei paesi di lingua tedesca le quattro settimane che precedono il Natale rappresentano una particolare occasione di ritrovo e celebrazione. In Austria, soprattutto, l´avvento è uno dei periodi più magici dell’anno. Tradizioni secolari vengono riproposte di anno in anno con rinnovata fantasia e intramontabile charme. Una delle usanze più radicate e più amate è quella dei "Christkindlmarkt" , ossia i caratteristici mercatini natalizi. Si tratta di occasioni per comprare decorazioni e prodotti di artigianato locale, ma anche per riscoprire l’incanto delle cittadine austriache addobbate a festa, per romantiche passeggiate invernali o per gustare le specialità culinarie tipiche delle diverse regioni. Non è difficile incappare in vivaci feste popolari, in folkloristiche rappresentazioni oppure in cori e musicanti che spesso arricchiscono il programma di intrattenimento. Ingrediente indispensabile, ideale riscaldarsi nelle fredde giornate di dicembre, è il "glühwein", il vin brulé che viene offerto dappertutto tra le bancarelle. Oltre ai mercatini austriaci più grandi e famosi – tra cui quelli di Vienna, Graz, Innsbruck e Salisburgo - vale la pena esplorare anche le località più piccole, che spesso riservano graziose sorprese. È il caso della vicina località di Velden, che lo scorso weekend ha inaugurato il proprio mercatino. La piccola cittadina carinziana, affacciata sul lago Wörther, si presenta in queste settimane ai visitatori preziosamente illuminata, ricca di aromi e di colori, brulicante di bancarelle e di bimbi. Ai più piccoli sono infatti dedicate diverse attività: dal teatro delle favole ai creativi bricolage dell´Avvento, da balli sul ghiaccio a passeggiate guidate coi pony, dai giri sul trenino al forno degli Angeli dove preparare biscotti e decorare panpepati. Nelle baia spiccano alcune figure luminose, come il presepe stilizzato o la famosa “corona dell'avvento” che simboleggia il periodo prenatalizio. Costruita su una struttura galleggiante dal diametro di 25 metri e ricoperta da centinaia di lampadine accese dal tramonto all’alba, questa scintillante scultura lacustre riproduce la tipica decorazione austriaca (Adventskranz) formata da una ghirlanda di rami di abete e da quattro candele, una per ogni domenica precedente il Natale. Il pittoresco effetto visivo che conquista chi visita la cittadina austriaca, però, non sarebbe tale senza la fiabesca presenza del Castello di Schloss , oggi rimodernato e trasformato in una lussuosa struttura alberghiera a sei stelle. La gialla sagoma della facciata principale, che appartiene al corpo storico del palazzo risalente a quattro secoli fa, in queste settimane è incorniciata da fiumi di luci e, dopo il tramonto, crea un effetto scenografico davvero particolare. La sera è possibile fare un giro sul Worthersee con il “battello degli angeli” . La breve navigazione turistica permette ai passeggeri di ammirare da inediti punti di vista le luminose suggestioni di Velden (per informazioni e prenotazioni: Veldener Tourismus GmbH, Tel: +43/(0)810 977088; velden@woerthersee.com). A pochi chilometri dalla cittadina, gli appassionati possono proseguire per l’affollato mercatino di Natale di Klagenfurt, allestito nella centralissima piazza "Neue Platz", sorvegliata dal drago che simboleggia la capitale carinziana e vicina alla zona pedonale. Anche qui tra le bancarelle non mancano addobbi, caldi punch e leccornie. L’atmosfera prenatalizia è condita da intensi incensi e musiche dell’avvento. Nel programma della manifestazione, che proseguirà sino al 24 dicembre, sono previsti concerti, spettacoli e laboratori artigianali, come quello organizzato il 12 dicembre per realizzare decorazioni natalizie in feltro. Sulla Neue Platz si affaccia l’ufficio del turismo di Klagenfurt che propone visite guidate e speciali pacchetti soggiorno natalizi per ogni esigenza (tel. +43/463 5372233, tourism@klagenfurt.at).
Articolo pubblicato su
il Piccolo — 03 dicembre 2009 pagina 32 sezione: CULTURA - SPETTACOLO

Il clima che vogliamo - DECALOGO DEL CITTADINO ECOLOGICO

SAN FRANCISCO - La lotta al cambiamento climatico non dipende solo da quel che decideranno Barack Obama e Hu Jintao a Copenaghen. Non è meno importante quello che hanno già deciso Kim e Jon Waldrep a Sacramento. Qui, nella capitale della California dal clima spesso torrido anche in autunno, i coniugi Waldrep hanno appena finito di ridipingere le pareti esterne di casa. Usando una nuova vernice bianca che assorbe meno calore solare, hanno tagliato del 20% i consumi di elettricità per l'aria condizionata. La famiglia Waldrep fa parte del movimento californiano battezzato "cool roofs", doppio senso che significa tetti freschi ma anche "di moda". In un mondo dove la temperatura media tende a salire e dilagano i condizionatori d'aria anche in zone dove un tempo non esistevano, una piccola innovazione come questa può avere un impatto cruciale.



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