20 giugno 2007

A Vicenza sulle tracce del Palladio tra ville, cinema e vecchie osterie

Nel periodo estivo e sino a metà ottobre, l'iniziativa "Palladio per mano nel grande set di Vicenza" offre un'ottima occasione per scoprire la città e alcuni dei suoi gioielli architettonici. Ogni sabato e domenica, organizzate dal Consorzio Vicenzaè in collaborazione con Vicenza Film Commision, particolari visite guidate coniugano alle grandi arti del passato, dall’architettura del Palladio alla scultura del Marinali o alla pittura dei Tiepolo, le curiose incursioni nella settima arte, il cinema.
Dal '94 il centro storico di Vicenza è stato inserito nella lista dei beni "patrimonio dell’umanità" per le eccezionali realizzazioni artistiche di Andrea Palladio che, secondo l'Unesco, "hanno esercitato una forte influenza sulla storia dell'architettura, dettando le regole dell'urbanesimo nella maggior parte dei paesi del mondo intero". Nella World Heritage List risultano iscritti ventitré monumenti palladiani del centro storico e le numerose ville site al di fuori dell’antica cinta muraria e nel territorio provinciale.
Questi stessi luoghi sono stati spesso oggetto di grande interesse cinematografico e diversi registi li hanno scelti come set per i propri film. La proposta di Vicenzaè, oltre ai più noti monumenti e ville palladiane (Palazzo Leoni Montanari, Palazzo Barbaran da Porto, Basilica Palladiana, Piazza dei Signori), include dunque la visita alle locations di celebri film come “Il Commissario Pepe” di Ettore Scola (Villa Valmarana ai Nani), il “Don Giovanni” di Joseph Losey (Villa La Rotonda), “Casanova 70” di Monicelli o “Casanova” di Hallstrom (Teatro Olimpico) e delle più recenti fiction coreane ed indiane girate nelle vicinanze del Santuario di Monte Berico e a Villa Cordellina Lombardi.
I costi di partecipazione sono contenuti e le possibilità di alloggio in alberghi e bed&brekfast innumerevoli.

Per assaporare i tipici prodotti locali, dalla poenta e osei ai bigoli al sugo d'anatra, senza dimenticare il baccalà alla vicentina, suggeriamo Il Cursore, un bar osteria alla vecchia maniera, club biancorosso storico del centro, rustico e con gran parata di maglie del Vicenza calcio di tutte le epoche. Altro locale storico, del 1791, è il caffè cantina Antica Offelleria (che sta per pasticceria) Meneghina. Sotto il domino austriaco, le sue due salette erano polo di segreta adunanza dei patrioti "con il buon padrone che vigilava per loro" - racconta un'antica lettera gelosamente conservata. Garibaldi fu tra i suoi grandi frequentatori, così come il giornalista e scrittore vicentino Guido Piovene.
A mezz'ora di macchina da Vicenza si può visitare l'incantevole Marostica, la cui medievale Piazza del Castello è legata alla celebre tradizione degli "scacchi viventi", vicina a Bassano del Grappa e al suo "Robevecie", un pub cicchetteria vineria osteria ed emporio, dall'atmosfera decisamente originale e suggestiva. "Verto tutti i dì compresa a domenega, l'oste verze ae 8 e sara quando xe stufo".
Per informazioni: Iat Vicenza, tel. 0444/320854-544122.

di Cristina Favento

pubblicato sul Piccolo del 15 giugno 2007

15 giugno 2007

ROVIGNO, PERLA DELL'ADRIATICO

Foto di Igor Zirojevic, tratta dal sito www. istra.hr
ROVIGNO. Prosegue fino a domenica il Croatian Summer Salsa Festival che sta animando una tra le mete turistiche più apprezzate e pittoresche della costa adriatica.
A 95 km da Trieste, Rovigno occupa una penisola collinare su cui domina la Chiesa di S.Eufemia, costruita nel 1736 per custodire le esequie della santa protettrice. Gli stretti vicoli lastricati s’inerpicano tra le case sino al sagrato dell’imponete chiesa barocca la cui vista panoramica abbraccia il litorale e alcune delle 22 isole circostanti.
Antico borgo di pescatori d’origine romana, l’incantevole cittadina istriana fu per secoli territorio della Serenissima, che ne costruì le mura protettive nel XII secolo. Nelle piccole calli, si scoprono atelier, gallerie d’arte, intimi ristorantini, caffè e, soprattutto, quell’atmosfera fuori dal tempo che caratterizza il centro storico. Si possono visitare il Museo Civico, fondato dagli artisti rovignesi, l’originale Museo della Batana (speciale imbarcazione rovignese) o il complesso barocco del Convento francescano, che include una ricca biblioteca e un museo d’arte sacrale.
Il multietnico Festival di Salsa, giunto alla terza edizione, aggiunge un tocco singolare e caraibico alla città. Chiunque può partecipare e iscriversi a corsi di vario livello, tenuti da istruttori di fama internazionale, per metter subito in pratica quanto appreso nelle sfrentate notti danzanti previste dal programma (www.crosalsafestival.com). Stasera, nella piazza principale, suoneranno gli energetici “Cubismo”, che hanno inciso il proprio cd “Motivo Cubano” proprio a Cuba assieme ai membri del leggendario Buena Vista Social Club. La serata proseguirà al MMC che domenica ospiterà il Chillout Party. Domenica pomeriggio è prevista, invece, una festa in piscina organizzata nell’isola di S.Andrea, a 15 minuti in barca da Rovigno, dove si trova l’antico convento benedettino restaurato nel XIX secolo dal barone Hutterott e oggi trasformato in albergo.
Se si apprezzano le spiagge rocciose, l’intera costa offre piacevoli occasioni di balneazione. Le zone protette del Parco Forestale di Punta Corrente e il promontorio Zlatni Rat sono, inoltre, ideali per passeggiate a piedi o in bicicletta. Per dormire non c’è che l’imbarazzo della scelta, potete rivolgervi all’ufficio turistico vicino al porto vecchio (tel.00385-52811566).
I ristoranti sono numerosissimi ma spesso l’offerta si riduce ad uno standard mediocremente turistico, soprattutto per quanto riguarda i primi. Fa eccezione la trattoria “Toni” con un menu vario e casalingo. Se cercate buon pesce ma anche un posticino romantico, l’ideale è “Amfora” che si affaccia sul mare. A pochi chilometri dal centro, molto frequentati, “Orka” e “Tugurio” fanno sia carne che pesce; il Ranch Fortuna è consigliato per i piatti tipici di carni arrosto.
Innumerevoli sono le località visitabili nei dintorni di Rovigno, tra queste il Canale di Lemme, Orsera e Bale. Particolarmente affascinanti sono le rovine di Duecastelli (Dvigrad), una piccola Pompei medievale abbandonata da tre secoli che, sabato e domenica sera, farà da suggestiva cornice a un festival musicale.
di Cristina Favento
articolo pubblicato su Il Piccolo del 15 giugno 2007

02 giugno 2007

STOMP


Energia creativa che si fa ritmo inarrestabile e coinvolgente, detto in altre parole: Stomp. Dall’1 al 3 maggio, per le terza volta a Trieste, l’ormai nota formazione britannica si è scatenata per un’intensa tre giorni al Rossetti che ha fatto tremare il teatro.
Sempre aggiornata ed arricchita di nuovi numeri, da quindic’anni la formula funziona. L’idea semplice e geniale di Luke Cresswell e Steve McNichols, riscoprire la realtà che ci circonda attraverso gli affascinanti suoni che si nascondono negli oggetti più comuni, si fa in tutto il mondo spettacolo. Una sorta di fenomeno globale piuttosto originale nel panorama teatrale. Uno spettacolo senza trama, né personaggi, né parole che celebra la potenza della fantasia e dell’entusiasmo e porta con sé un messaggio genuino e speranzoso “si può davvero creare dal nulla”. E dal rumore magicamente nasce la melodia.

Innumerevoli gli “strumenti” utilizzati: si va dai tradizionali assolo di bastoni e bidoni che si trasformano a poco a poco in contrappunti corali, alla raffinata sinfonia dei tubi di gomma, sino agli originali quartetti per accendini e acquai, new entries dello show.
È difficile descrivere gli interpreti di Stomp, gli otto artisti in scena sfuggono alle categorizzazioni. Si trasformano da musicisti senza strumenti ad attori da cabaret, da spiritosi clown metropolitani a tribali danzatori contemporanei, da prestanti acrobati ad eccezionali percussionisti.
Capaci di costruire e comunicare un personaggio con pochi gesti, mescolano consumate abilità mimiche ad una simpatia e un carisma che riescono a coinvolgere il pubblico più eterogeneo.
Un teatro fatto di ironia rumorosa che contagia, un roboante inno alla vitalità.
di Cristina Favento
Pubblicato sul NTWK di giugno 2007

01 giugno 2007

IRON MAIDEN A LUBIANA


Se avete occasione di trascorrere un fine settimana a Lubiana, la vivacità della città vi sorprenderà piacevolmente. Ricchissimo è il cartellone primaverile/estivo di manifestazioni e spettacoli, soprattutto musicali, a cominciare dal concerto degli attesissimi Iron Maiden. Domani la storica band heavy metal darà inizio al tour europeo proprio nella capitale slovena, allo stadio Bezigrad, e la performance si preannuncia spettacolare.

Per i più energetici fan in trasferta, dopo l'esibizione, la serata prosegue nei numerosi locali e birrerie disseminati in centro. Le zone più frequentate dai giovani sono naturalmente quelle vicine all'area universitaria. Popolari e movimentate sono la via Cankarjevo nabr, sul lungofiume, e la sua parallela che parte da Mestni Trg, la piazza Civica, e va in direzione del triplice ponte, tra le tante peculiari opere cittadine dell'architetto sloveno Joze Plecnik (1872-1957).
Interessante può essere anche una capatina al Centro Culturale Alternativo Metelkova, vicino alla stazione ferroviaria, una sorta di cittadella indipendente inglobata nella città stessa e sempre in fermento, sia di giorno che di notte. Ricavato nello spazio delle ex-caserme dell'Esercito Popolare Jugoslavo e affermatosi negli anni come uno dei simboli nazionali della controcultura, il centro è stato pacificamente occupato nel '91 divenendo sede di gallerie d'arte e ristoranti, spettacoli teatrali e concerti che accolgono oggi i visitatori più eterogenei.

Svariate sono le possibilità di alloggio in hotel o stanze private, tre sono i campeggi e due gli ostelli cittadini, uno dei quali ospitato in un ex carcere di cui conserva ancora le sbarre alle finestre.
Merita una visita il Lubljanski Grad, castello-fortezza di età medievale, che fu palazzo governativo e prigione, da cui si gode una piacevole vista panoramica.
Se non siete mai stati a Lubiana, è d'obbligo una passeggiata in centro lungo il fiume Ljubljanica, dove fino ad agosto è allestita la mostra fotografica di Dunja Wedam. La piazza principale della città, su cui si affaccia una chiesa francescana seicentesca, è dedicata al poeta nazionale Preseren mentre sulla sponda opposta ha sede il coloratissimo mercato. Nella città vecchia svettano i campanili gemelli del duomo, progettato dall'italiano Andrea Pozzo. È visitabile anche l'Accademia Filarmonica del 1701, tra le più vecchie al mondo, che ebbe come soci Beethoven, Brams, Haydn, Paganini e Gustav Mahler. Il parco più antico della città si sviluppa attorno al castello di Tivoli, ex residenza del maresciallo Radetsky, oggi sede di un'attiva galleria d'arte.

Per soddisfare il palato, numerose sono le tipiche "gostilne" dai sapori sloveno-austro-ungarici. La più famosa è certamente Sokol , situata nel cuore del centro storico di Lubiana, in un antico edificio architettonicamente vivace. L'ambiente è rustico e familiare, sempre piuttosto affollato; da provare la zuppa ai funghi servita in pagnotta e il refosco.
Se invece voleste sperimentare un menu interamente ispirato a Ernest Hemingway, potete visitare "Casa del Papa", locale di tre piani a tema che include bar, ristorante e disco club con tanto di giardino.

di Cristina Favento

articolo pubblicato sul "Il Piccolo" del 1 giugno 2007 nella rubrica "Weekend"


DOVE:
Per qualsiasi informazione potete rivolgervi al Centro di Informazione Turistica di Lubiana: Adamic-Lundrovo nabrezje 2 - tel: 00386(0)13061215

Filarmonica Slovena - Kongresni trg 10 - tel: 00386(0)12410800 Web: www.filharmonija.si/

Centro Metelkova - Web: www.metelkova.org/

Ristorante Sokol - Piazza Cirillo e Metodio N.18 - tel: 00386 (1) 4396855 - Web: www.gostilna-sokol.com

Casa del Papa - Celovška c. 54a - tel/fax: (01) 430 66 10, 434 31 58