16 dicembre 2014

In Puglia alla scoperta dei presepi viventi

Ancora Puglia. Questa volta ci torno per scoprire i presepi viventi che popolano la Regione tra Natale l'Epifania, dal Gargano al Salento, dalle Murge alla Valle d’Itria.


Suggestivo scenario per le scene della Natività saranno centri storici e siti archeologici, gravine e grotte, frantoi ipogei e masserie. 

I moltissimi presepi allestiti con entusiasmo dai pugliesi diventeranno quindi occasione per valorizzare i paesaggi e la cultura della regione, anche grazie al progetto strategico ICE (Innovazione, Cultura e Creatività, per una nuova Economia), sviluppato nell’ambito del programma di Cooperazione territoriale europea Grecia Italia 2007-2013. Un ottimo spunto per potenziare l’offerta turistica anche in pieno inverno, in una regione che generalmente viene scelta soprattutto in primavera ed estate per il suo splendido mare. 

A Sternatia, nel Salento, i personaggi del presepe ambientato nel centro storico dialogheranno tra loro in griko, in omaggio alla lingua grika introdotta nell'area dai primi coloni greci dell’antichità e rinverdita con i monaci bizantini. Alberobello con i suoi trulli sarà lo scenario naturale di un suggestivo presepe vivente. A Pezze di Greco, frazione di Fasano, 350 personaggi animeranno il presepe in un insediamento rupestre abitato sin dal XII secolo tra ulivi e grotte naturali.

Il presepe di Deliceto, nel Parco del Gargano, ruoterà intorno alla figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori che visse lì e che compose "Quanno nascette ninn", da cui nacque "Tu scendi dalle Stelle", tra i più famosi canti del Natale. 
Deliceto è gemellato con la vicina Rignano Garganico, dove il presepe si anima nel centro storico medioevale. Si incontra la figura di Federico II nel presepe di Foggia. A Strudà il presepe è ambientato invece nei campi tra casette di legno costruite per l’occasione. 

Ancora Natività inscenate nei centri storici di San Donato e Specchia, borgo tra i più belli d’Italia. E a Tricase, che celebra la 35ma edizione del presepe vivente con oltre 400 personaggi, in collina. Sarà quest’anno l’attrice Helen Mirren con il marito, il regista Taylor Hakford, proprietari di una masseria nel Salento, a fare da testimonial.

Come da buona tradizione pugliese, ai centinaia di visitatori i personaggi dei presepi offriranno vino e pittule, o pettole (palline di farina acqua e lievito che vengono fritte nell’olio di oliva), calde mozzarelle e ricotte preparate all’istante, pasta fatta in casa: orecchiette, maccheroni e sagne ncannulate (tagliatelle ritorte). Senza dimenticare i dolci tipici del Natale, come le ncartiddhate, nastrini di pasta fritta composta a forma di rosa e ricoperta di miele, che ricorda le fasce di Gesù Bambino.

Per conoscere nei dettagli località, orari e giorni di apertura di tutti i presepi viventi che hanno aderito alla Rete regionale pugliese e per scegliere il proprio preferito: www.mediterraneantourism.it.

Dal 3 al 7 gennaio vi farò da inviata in loco: potrete leggere i miei post in tempo reale sul blog La Girandola
Buone Feste a tutti!

12 settembre 2014

Il privilegio


La donna ha uno sguardo duro, che fa male a guardarla. Non ci abbiamo fatto caso subito, eravamo troppo impegnati ad arraffare tutto quel che si poteva, fuori dal finestrino. Con occhi e obiettivo, come un ultimo bottino da riportare a casa. Perché quel viaggio in Perù ce l’eravamo sudato e meritato, e avevamo intenzione di approfittarne fino all’ultimo.

È stato l’odore intenso di lei a gridare la sua presenza. “Si sente bene signora?” le chiede Federico e già si alza per cederle il posto. “Gracias” mormora lei sedendosi. Sta sudando ma si stringe in un consunto e sporco scialle andino che ormai ha sbiadito la sua vivacità. Lancio un’occhiataccia al mio ragazzo che mi ha rifilato accanto quella donna poco gradevole, ma lui, con uno sguardo di rimprovero, mi indica la pancia. Dev’essere semplicemente in sovrappeso, penso, perché pare un donna troppo vecchia per essere incinta. E invece è al quinto mese. Si è sentita male, mi spiega in spagnolo, e ha lasciato a casa altri quattro figli per raggiungere il marito che lavora a Lima. Fatica persino a parlare. Ma non vuole né un medico, né dell’acqua, solo stare tranquilla, dice.


Rimaniamo in silenzio mentre scorre sotto di noi quell’infinita lingua d’asfalto che dal Cile si arrampica fino all’Alaska. La pallida fascia costiera e le brulle alture sgarbatamente solcate dalla Panamericana sono insensibili al nostro turbamento. La donna sembra stare meglio, si rilassa un poco, ma rimane chiusa in se stessa. Mi chiedo se anche lei, come molti peruviani che abbiamo incontrato, è attraversata dall’ombra di un diffidente risentimento storico verso gli stranieri “occidentali”.

Il silenzio si fa ingombrante. Decido di complimentarmi per le meraviglie naturali e gli straordinari siti archeologici che hanno in Perù, ma non succede niente. Lei quasi non mi guarda. Allora mi viene in mente che le immagini sono più potenti e condivisibili delle parole. Provo a farle vedere qualcuna delle foto fatte durante il viaggio che sta volgendo al termine. Sullo schermo della mia macchina fotografica dei grossi rapaci volteggiano sospesi sull’abisso del Colca Canyon.


Questa volta lei osserva con più attenzione, sembra interessata. “In tanti anni vissuti qui non ho mai avuto la fortuna di viaggiare - dice - Ho dovuto aspettare qualcuno che venisse da tanto lontano come te per poter vedere un condor con le ali bianche. Non credevo neppure che esistessero, tanto meno nel paese in cui vivo”. Il sollievo di sentirla finalmente parlare di nuovo svanisce quasi immediatamente, dissolto dalla nota dolorosa che colgo in quella voce grave. Il suo sguardo è fermo e lucido, forse per la febbre. “Spero che mio figlio possa avere un giorno lo stesso privilegio che avete avuto voi”.

Nessuno dice più niente. Mi riappoggio allo schienale mentre arriviamo nella capital. Qui un paese intero, scimmiottando modernità e riforme sociali, insegue la speranza, ancora costantemente frustrata da malgoverni e corruzione, di uscire dalla miseria. Attorno a noi, in un groviglio di strade regolari ma caotiche, si rincorrono decadenti palazzi coloniali e case barricate dietro recinzioni in filo spinato, baraccopoli e nuovi asettici quartieri residenziali, con centri commerciali dai prezzi globalizzati. 

Guardo fuori dal finestrino ormai senza avidità né frenesia. Ci ho messo un po' per capire cosa sento ma ora so che è riconoscenza, verso questa strana presenza accanto a me, verso la vita, verso Federico che sa dubitare anche quando è scomodo. Perché niente è dovuto, niente è scontato. Perché questa donna, che pur pareva non possedere niente, mi ha appena regalato altri occhi.


testi e foto di Cristina Favento

[articolo pubblicato originariamente sul blog La Girandola]

10 luglio 2014

I have a lucid dream... to be a fashion storyteller reporting about the ITScontest from inside



Mai avrei pensato nella mia vita di occuparmi di moda come social storyteller. E invece. Sta succedendo in questi giorni e lo trovo stimolante. Sono stata adottata dalla grande famiglia fashion di ITS, International Talent Support, una manifestazione di fama internazionale nata per dare spazio ai giovani talenti nel mondo della moda. Quattro sono le categorie competitive - ispirate quest'anno, per la tredicesima edizione, al sogno lucido - e 40 i finalisti: moda, accessori, gioielleria e artwork.


In questi giorni - come "inviata" di Triestesocial, insieme a Francesca di GoodmorningTrieste e a Federica "twittodarte", seguite dall'occhio vigile di tutti gli altri amici del Social Media Team tergestino - ho la fortuna di avere accesso al backstage e di vivere insieme allo staff e ai protagonisti tutte le adrenaliniche fasi preparatorie alla sfilata di sabato, che si terrà a Trieste, nello spettacolare Salone degli Incanti (in allestimento, nella prima foto in alto).

Attraverso Twitter, Facebook e Instagram cercherò di raccontarvi che cosa sta succedendo, chi sono le persone che lavorando dietro le quinte, chi gli ospiti, cercherò di condividere con voi immagini e curiosità, di farvi capire meglio chi sono i protagonisti, come si stanno preparando a vivere la loro grande opportunità e che rapporto vive questo straordinario evento con la mia città.

Buon sogno lucido a tutti!

Cristina Favento

12 maggio 2014

Che cos'è il social media team di #Triestesocial e com'è nato?

Ce lo spiega in una bella video intervista Rosy Russo, fondatrice insieme a Giovanna Tinunin della grande famiglia social tergestina (di cui anch'io faccio felicemente parte tra una girandolata e l'altra!):


Colgo l'occasione anche per segnalarvi che mancano 2 soli giorni al grande evento digitale che stiamo organizzando per operatori e appassionati di turismo e web: "Trieste + Social, tra racconto e promozione del territorio", mercoledì 14 maggio al Museo Revoltella dalle ore 9.

L'incontro del mattino si potrà seguire anche in streaming grazie al supporto del quotidiano Il Piccolo, media partner, che già ha annunciato l'evento. Per puntuali aggiornamenti, che cercherò di raccontarvi live attraverso Twitter, potete seguire l'account di Triestesocial.

To be continued... #triestesocial

07 aprile 2014

Hack travel: and the winner is...


La maratona è finita, i premi sono stati assegnati, le proposte fatte. Non vi farò una lunga lista di nomi e un resoconto dettagliato di ciascun progetto. Anche perché è possibile che alcune delle app realizzate le troviate presto immesse nel mercato turistico (e non sarebbe corretto bruciare l'idea prima che sia effettivamente implementata dalle aziende e dai ragazzi che hanno partecipato).

Qualche considerazione sui vincitori però vorrei condividerla: se dovessi individuarne uno, direi che a dominare la scena di Hack Travel sono state le nuove tendenze del settore turismo, già emerse dall'analisi degli esperti. Uno tra tutti, Mirko Lalli che ha condiviso la sua presentazione qui.

Vincono il social e la condivisione dunque, la semplicità e una comunicazione efficace, il coinvolgimento e la qualità dell'esperienza vissuta in viaggio.
Vince l'unicità dell'utente, il suo bisogno di socialità, di emozione. Vincono le proposte che permettono ai viaggiatori di capire con facilità dove andare, che cosa fare, come prenotare, chi è capace di soddisfare nel migliore dei modi i loro bisogni.

Per tutto il resto c'è H-Farm :)

@CristinaFavento

#Hacktravel #HIndustry #Hfarm

05 aprile 2014

Hack travel update. Work in progress all night long

Ormai è scesa la sera e la stanchezza un po' si sente. La giornata è stata davvero intensa e il popolo degli innovatori reclama bibite energetiche. Per loro la notte è ancora giovane, tutta da sfruttare per portare a buon fine il progetto che dovranno realizzare e presentare entro domani mattina.


Il pomeriggio è scivoltato via veloce, tra primi confronti all'interno dei gruppi, pausa gelato (con tanto di ambulante che proponeva prodotti artigianali di ottima qualità) e pitch via videochiamata con Matteo Stifanelli, il simpatico country manager di AirBnB Italia, che ha condiviso la propria esperienza e risposto ad alcune domande in diretta.

Chi si è sistemato sui tavoli dei vari edifici, chi sparpagliato tra divani e spazi all'aperto, chi addirittura ha impostato il lavoro di gruppo e poco fa ha lasciato il camp per lavorare individualmente, riposare un po' e ripresentarsi domattina.

I rappresentanti delle aziende hanno partecipato con interesse e disponibilità all'hakathlon, sono stati molto presenti tra i gruppi di lavoro e si sono confrontati a lungo con i partecipanti, aiutandoli a capire in che direzione sviluppare le proprie idee.

Dalla mia posizione privilegiata di silenziosa osservatrice ho origliato i loro brainstorming, ho sbirciato tra i monitor a caccia di bozze grafiche, ho scambiato quattro chiacchiere con l'uno o con l'altra, ho ascoltato le prime idee condivise con mentors e aziende.

Alle 19 è iniziata una prima "ronda" ufficiale: i responsabili di H-farm e i manager aziendali hanno fatto un giro tra i tavoli di lavoro per sentire che cosa ciascun gruppo aveva pensato di realizzare, in modo da dare ai componenti la possibilità di confrontarsi con gli ipotetici committenti prima della consegna finale, per testare le reazioni ed eventualmente riaggiustare il tiro.

I partecipanti erano avidi di reazioni ed è stato bello assistere al dialogo - che così tanto manca in Italia - tra entusiasti (e spesso molto giovani) proponenti e mondo delle imprese, all'incontro tra freschezza ed esperienza. Il format pare funzionare bene insomma, anche stando a quello che dichiarano i diretti interessati, da un lato e dall'altro. Le aziende ascoltano con attenzione, i ragazzi imparano. C'è scambio, c'è crescita.

Non posso darvi grandi anticipazioni sugli specifici progetti, ho promesso che non avrei svelato in anteprima alcun dettaglio... anche perché molti gruppi non sono ancora riusciti a finalizzare un'idea e stanno ancora discutendo su possibili sviluppi. Molti stanno ridefinendo il proprio "prodotto" anche sulla base dei giudizi ricevuti. Solo domani potrete quindi saperne di più!

Verso mezzanotte inizieranno i primi contest, sotto forma di quiz e sfide individuali, che intervalleranno i lavori in corso, anche per tenere alta l'attenzione. Si va avanti fino all'alba...

Buon lavoro ragazzi, che la notte porti intuizioni!

@CristinaFavento

#HackTravel #Hfarm #HIndustry

ps. Per cena sono arrivati a H-Farm 90 metri di pizza! NO-VAN-TA. No, dico, tanto per darvi un'idea del microcosmo che sta vivendo qui questi due giorni...

Leggi anche:

Il pre-evento: innoviamo il turismo?

Hacktravel, che cos'è e come si fa?

PARTE L'HACK TRAVEL! ENERGIA INNOVATRICE IN CORSO...

Eccomi qua a tentare una cronaca live di HackTravel, come promesso...



Dunque stamattina sono arrivata alla H-Farm, nelle campagne venete che stanno incubando alcune delle più innovative start-up dedicate al digitale in Italia. E mi sono ritrovata davanti una folla iperattiva di aspiranti innovatori, accorsi appunto per l'Hack dedicato al turismo.


Innanzitutto che cos'è un H-ACK? Si chiama così il format di H-Farm che consiste in una maratona di 24 ore durante la quale ragazzi provenienti da tutta Italia si sfidano in team per creare soluzioni digitali innovative destinate alle aziende

L'appuntamento per tutti era alle ore 10, per le presentazioni e il via ai lavori, ma il flusso di persone in arrivo era vivace sin dalle 8 del mattino. Oltre 400 i presenti: questo è l'hackathon fino a oggi più gettonato in assoluto in termini di partecipazione, mi spiegano gli organizzatori. Sono stati oltre 600 gli iscritti, con 150 persone in lista d'attesa (sono sempre molti gli iscritti a questo tipo di contest gratuiti che alla fine, per un motivo o per l'altro, non si presentano).

I ragazzi sono divisi in 3 categorie che gestiscono sostanzialmente lo sviluppo e l'ideazione del prodotto, realizzato in risposta a quelle che sono le richieste delle aziende partecipanti. 
I profili richiesti sono di 'developer', il più ricercato, che cura il codice e la realizzazione informatica dell'idea; 'designer', che si occupa degli aspetti grafici, e 'marketing specialist', che cura gli aspetti legati alla comunicazione dell'eventuale prodotto. 

Molti degli iscritti all'evento vengono qui da soli e poi cercano i propri compagni di avventura, altri sono team già collaudati, che magari hanno partecipato ad altri H-ACK organizzati qui ad H-Farm o altrove (il format sta iniziando a dilagare anche in altre città italiane: ce ne sarà uno la prossima settimana a Milano organizzato per Wired Italia e dedicato alle smart cities). 

Gli organizzatori consigliano di non superare le 8 persone per team, in modo da lavorare meglio ma non c'è rigidità in tal senso: ci sono gruppi di 3 persone e altri di 12. L'unica condizione è che all'interno di ogni gruppo di lavoro siano rappresentate tutte e tre le categorie richieste per lo sviluppo (developer, designer e marketing specialist).

Gli interlocutori finali sono le aziende partecipanti che, spinte dalla possibilità di abbracciare nuovi modelli di business basati sull’utilizzo di piattaforme digitali, hanno lanciato stamattina un’importante sfida ai partecipanti all’evento. Ciascuno si è presentato, spiegando qual è la direzione di sviluppo che l'azienda intende perseguire.

Per la prima volta da quando è nato il format H-ACK, mi spiegano i ragazzi dell'incubatore, c'è stato un eccesso di richiesta da parte delle aziende per partecipare, tanto che sono state suddivise in due gruppi. Il turismo ha voglia di innovazione insomma! Ci sarà quindi un altro H-ACK Travel da programmare, probabilmente in autunno.

Al primo appuntamento, quello di oggi, hanno partecipato Wish Days, tra le principali aziende italiane che operano nel settore dei soggiorni e delle esperienze con cofanetti regalo, gift card e simili; Costa Crociere, la compagnia con la più grande flotta in Europa, composta da 14 navi tutte battenti bandiera italiana; Vela Spa, Società del gruppo Avm per la commercializzazione dei servizi di trasporto e dei principali eventi a Venezia; Bravofly Rumbo Group, una delle maggiori Online Travel Agency (OTA) in Europa, che mette a disposizione piattaforme web all’avanguardia per la ricerca e prenotazione di una vasta gamma di prodotti e servizi legati al viaggio e al tempo libero. 

Sono intervenuti i rappresentanti di H-Farm, per spiegare come l'evento potrebbe portare allo sviluppo effettivo di alcune star-up nel caso di idee ritenute interessanti dalle aziende, e Mirko Lalli, Senior Digital Strategist e Ceo di Travel Appeal (agenzia di marketing digitale specializzata in innovazione e design di esperienze nel settore Travel), che ha incubato la sua stessa azienda proprio qui in H-Farm e ha condiviso le sue considerazioni sulle nuove tendenze in ambito turistico.


Prima e dopo le presentazioni, c'è stato grande fermento per la creazione dei team di lavoro, che devono essere composti in maniera eterogenea, in modo da coprire i vari settori di sviluppo dell'idea. E' stato coinvolgente vivere queste fasi, molto partecipate sia da parte delle aziende, che si sono presentate con entusiasmo, sia da parte dei ragazzi che hanno deciso di mettersi in gioco.

C'è una grandissima energia in questo posto. Staremo a vedere che cosa produrrà: entro domani a pranzo ci saranno le presentazioni dei progetti realizzati nelle prossime ore.

Fino a quel momento i vari team lavoreranno incessantemente, seguiti dai rappresentanti aziendali e affiancati dagli organizzatori. Sono previsti alcuni momenti formativi, di svago e dei mini contest che andranno avanti per tutta la notte. La deadline per la consegna è domattina, alle ore 10. Poi ogni gruppo avrà 3 minuti per presentare ciò che ha creato.

Per il momento passo e chiudo. Stay tuned!
@CristinaFavento

#HackTravel #HFarm #HackIndustry

Leggi anche:

Il pre-evento: innoviamo il turismo?

Hacktravel update, before the night (III)

04 aprile 2014

Innoviamo il turismo? Domani e domenica scatta Hack Travel in H-Farm


Dopo l'emozionante giornata vissuta a #TravelNext, a Trento, quando ho assistito live alla nascita del laboratorio sull'innovazione nel turismo firmato in streaming dal ministro Franceschini, eccomi pronta per una nuova avventura. 

Alle porte di Treviso in questo caso: sono alla Digital Academy di H-Ack proprio ora. Anzi, mentre scrivo i miei compagni di serata stanno finendo di cenare, chiacchierano a tavola. Tra questi: Roberta Milano e Mirko Lalli, che sono intervenuti anche a Trento. Ci sono molti ragazzi dell'incubatore che si è conquistato grande spazio sulla scena nazionale negli ultimi anni.


Siamo tutti qui per il quinto appuntamento con H- ACK, la maratona di 24 ore durante la quale ragazzi provenienti da tutta Italia si sfidano in team per creare soluzioni digitali innovative destinate alle aziende.

H-ACK TRAVEL è il tema di queste due giornate - domani e dopodomani - che saranno interamente dedicate al settore viaggi e turismo con l’obiettivo di aprire la strada per il rilancio del settore turistico 2.0, puntando sul web e l’innovazione per valorizzare il patrimonio fatto di arte, cultura e sapere. 

Sì, lo so, devo ancora raccontarvi molte cose delle mie tappe precedenti. Ma se ce la faccio, questa volta provo a fare un resoconto live dell'appuntamento di domani! Al momento gli iscritti sono oltre 600.

Stay tuned...

25 marzo 2014

Il futuro è di chi lo fa

Lo so che lo sapete. Ma nel dubbio ve lo ricordo: dal 28 al 30 marzo 2014, a Milano, c'è "Fa' la cosa giusta!", la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.
Io ci sono, e voi? Qui il programma.

23 marzo 2014

"Politici che discutono il riscaldamento globale" scultura di Isaac Cordal

"Politicians discussing global warming" by Isaac Cordal
L'immagine e il titolo già dicono tutto, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. Se non qualche informazione di contesto: quest'opera fa parte di una serie di miniature - raccolte sia sotto il titolo di "Waiting for the Climate change" (Aspettando il cambiamento climatico) sia nella mini serie "Follow the leader" (Segui il leader) - realizzate da Isaac Cordal, già noto per lo splendido lavoro "Cement Eclipses". 
Sensibile alle problematiche socio ambientali che stiamo vivendo (ignorando?), l'artista ha una cifra stilistica ormai riconoscibile. Spesso si è concentrato sui temi dell'assurdità del quotidiano, riuscendo, attraverso le sue micro opere, a rappresentare in maniera paradossalmente amplificata la sensazione di solitudine, l'anonimato, le contraddizioni dell'uomo contemporaneo.
Trovo che Cordal - oltre a essere fotografo, scultore e "scenografo" - sia soprattutto uno straordinario comunicatore. Utilizza un linguaggio semplice e immediato, esteticamente attuale, potente nel messaggio, la cui tragicità spesso è smorzata (o forse dovrei dire rafforzata?) da humor e ironia, e - last but not least - ingentilita da un onnipresente tocco poetico. 

Cristina Favento

22 marzo 2014

#MuseumWeek: i musei europei cinguettano in coro, dal 24 al 30 marzo 2014

Anche alcune istituzioni italiane partecipano alla prima settimana dei musei su Twitter


“I social network possono promuovere l’arte in molti modi. Creando dibattito e discussione intorno alla cultura, permettendoci di condividere la memoria storica o anche solo le nostre opinioni in materia”. È l'opinione - sostenuta anche da chi qui scrive - di Jesse Ringham, digital communications manager della Tate Gallery di Londra.

Questa volta, in particolare, la promozione passerà - dal 24 al 30 marzo 2014 - attraverso i cinguettii, intonati sull'hashtag #MuseumWeek.  Le istituzioni legate alla cultura si stanno insomma attivando sempre più, per meglio sfruttare il mezzo e imparare a cinguettare all'unisono, insieme agli altri. 

I musei europei si tuffano finalmente nel social digitale e scendono "in piazza" - nella multiforme piazza pubblica di Twitter, dove qualsiasi utente trova il proprio spazio per esprimersi e ha la possibilità di rivolgersi direttamente a chi condivide i suoi stessi interessi - per provare a dar vita a un’esperienza unica e coinvolgente, dedicata agli appassionati d’arte provenienti da tutto il mondo.

L'iniziativa ha proprio lo scopo di far "dialogare" le persone direttamente con le strutture museali, con le opere d’arte, con la storia e le scienze, in un modo nuovo e interattivo, consentendo un contatto con alcuni fra i principali musei d’Europa e con le persone che gestiscono e stanno dietro a queste realtà. 

Oltre a interagire e coinvolgere i follower, la #MuseumWeek fornirà alle istituzioni partecipanti tutti gli strumenti necessari per raggiungere un nuovo pubblico e prendere parte a una conversazione ben più ampia.

La settimana si articolerà in diverse giornate a tema finalizzate a indirizzare la conversazione, che tutti saranno in grado di seguire appunto attraverso l’hashtag #MuseumWeek.

Fra i musei coinvolti a livello europeo, la Tate Modern Gallery (@Tate), Leeds Cultural Institutions (@LeedsMuseums), il Museo del Louvre (@MuseeLouvre), il Museo d’Orsay (@MuseeOrsay), il Chateau de Verasailles (@CVersailles), il Museo del Prado (@museodelprado), la Fundación Dalí (@MuseuDali), Museo Picasso (mPICASSOm) e il Reina Sofía (@museoreinasofia).


In Italia parteciperanno al lancio dell’iniziativa diversi musei tra cui il Sistema Museale di Roma Capitale (@museiincomune), il Museo del Novecento (@museodel900), Palazzo Madama di Torino (@palazzomadamato) e il Museo delle Scienze di Trento (@MUSE_Trento).

Dichiara Elisa Tessaro, la referente web e nuovi media di quest'ultimo: “Twitter è un potentissimo strumento di propagazione dell’informazione, di definizione del proprio tono di voce e della propria identità. Assieme agli altri social media, può contribuire a creare comunità motivate e affini al mondo e al linguaggio dell’istituzione museale".

Buona arte a tutti!

Cristina Favento


L’elenco completo della #MuseumWeek: https://discover.twitter.com/arts/museumweek

11 marzo 2014

Come ti divento un'esperta sugli scenari social (forse)


Derrick de Kerckhove, Paul Greenberg e José Luiz Moutinho. Ecco i tre guru che vado a sentire domani a Milano. Eh già, continuano le mie incursioni social per cercare di orientarmi in questo strano mondo che cambia così in fretta. E stavolta la bussola è quella di CrowdM, innovativa società di comunicazione lombardo triestina (un po' come me..) che organizza l'evento. Un'azienda di media strategist e copywriter, che si muove con disinvoltura tra marketing, organizzazione di eventi e PR, costituita da un team digital e molto social

Si chiama appunto Social brunch “Taste the Gurus” l'incontro (a numero chiuso e a pagamento: è necessaria una preiscrizione) che si terrà domattina al Museo della Scienza e della Tecnologia, occasione di formazione e informazione su nuove tendenze, tecnologie e relativi risvolti. Commerciali, sociali, scientifici, comunicativi, urbanistici... e chi più ne ha, più ne twitti, clicchi, linki e followi. 

I tre interventi saranno mirati e complementari, dalle 9 del mattino alle 13, intervallati da una pausa caffè e conclusi col famoso bruch, di cui sopra. A moderare incontri e dibattivo finale ci sarà Silvia Vianello, Consulente di Marketing Strategico, Docente presso SDA Bocconi e presentatrice TV.

Derrick De Kerckhove, allievo di Marshall McLuhan tra i più celebri studiosi della rete, aprirà il workshop con “La condizione digitale e il suo impatto sul mercato”, lecture in cui approfondirà il quadro dal punto di vista sociologico. 

Paul Greenberg, autore della bibbia del Customer relationship management (“CRM at the Speed of Light”, ancora non tradotto in italiano ma testo cult in mezzo mondo, già adottato da oltre 70 università nei diversi continenti..), ci parlerà invece di “Customer engagement, Digital Transformation and the Contemporary Buyer: 2014”, utile soprattutto a chi è interessato a interpretare e trarre vantaggio dalle informazioni provenienti dai canali sociali. 

L'esperto di smart cities e consulente digital di società multinazionali José Luis Moutinho, infine, si concentrerà su “The Social Life of Virtual Networks: what happens if…”, con focus sul binomio reale/virtuale, approfondito attraverso l'analisi di alcuni casi concreti. 

Ecco, più o meno credo di avervi detto tutto. Io intanto vado, poi, al più presto – sperando di essere preparata abbastanza per seguire i loro discorsi sullo sviluppo dello scenario social - vi racconto che cosa dicono i guru... 

Stay tuned! 

Cristina Favento

Per ulteriori info: www.crowdm.com

Un laboratorio video per stimolare la creatività nella Roma delle periferie




Ricevo e diffondo con piacere la notizia sul bel progetto formativo portato avanti da un'amica romana, Valentina Vivona, appassionata di viaggi e di sociale:

SAN BASILIO PRESENTA “V.I.P.” IL NUOVO LABORATORIO DI VIDEO PARTECIPATO

Il 12 Marzo alle 18,30 verrà presentato al centro culturale Aldo Fabrizi di Via Corinaldo il nuovissimo laboratorio di video partecipato. “V.I.P.” (Video Involves Peripheries) è un progetto finanziato e promosso da “Gioventù in azione” e l’”Agenzia Nazionale per i giovani”, un’occasione per coinvolgere i giovani tra i 15 e i 20 anni e stimolare creatività e fantasia attraverso l’uso diretto della telecamera.

In questa prima giornata verrà spiegato il progetto con alcune proiezioni realizzate da Angelo Loy, professionista di riferimento del laboratorio, e si raccoglieranno le adesioni. La partecipazione al laboratorio è completamente gratuita ma ha un numero di partecipanti massimo di 10-20 persone per questo è importante partecipare alla presentazione e affrettarsi nell’iscrizione.

San Basilio è V.I.P.! Durante il laboratorio i protagonisti saranno i giovani di San Basilio, chiamati a raccontare in prima persona il proprio quartiere per scoprire e far conoscere le periferie al di là della cronaca dei quotidiani.

Nel quartiere con il più alto tasso di abbandono scolastico a Roma (San Basilio raggiunge quasi il 20%) il progetto ha l’obiettivo di stimolare, attraverso lo strumento del video partecipato, la creatività e lo spirito imprenditoriale dei ragazzi per dare loro un’opportunità di scoperta e di crescita. Sperimentato per la prima volta in Canada nel 1969, il video partecipato ha dimostrato infatti di essere uno strumento efficace che permette a un gruppo o una comunità ai margini di reagire attivamente ai problemi, superandoli proprio attraverso la loro rappresentazione.

Il gruppo informale che si è unito e ha ideato il progetto è composto da cinque ragazzi e ragazze sotto i 30 anni che lavorano nell’ambito della comunicazione. Per sottolineare la loro volontà di illuminare le zone in ombra di Roma, Il gruppo ha scelto come nome Backlight (Controluce, in inglese).

Per restare sempre aggiornato visita la nostra pagina Facebook:
https://www.facebook.com/VideoInvolvesPeripheries
Per informazioni scrivi a: backlight.youthinaction@gmail.com

04 marzo 2014

#THEGREATBEAUTY and #ITisME

#TheGreatBeauty in Italy is everywhere! #Trieste by +Cristina F 

Continuano i miei esperimenti social e mi sento come una bambina felice. Ve ne parlo così, senza strutturare troppo i contenuti perché altrimenti il tempo diventa tiranno e non riesco mai a postare tanto quanto vorrei...

Sabato si è cinguettato tra "puntini", sostenitori sciolti di una nuova era della promozione turistica, per un'Italia che sul turismo possa contare, di più, anche domani. Trattasi di un'ostinata pulsione costruttiva che sta, mortificata ma inestirpabile, sempre lì. Si ripropone, come un rigurgito d'ottimismo nonostante tutto ciò che tocca ingoiare ("ma ve ne siete inventati 'naltra? cos'è mo' sto destinescion branning?").

Una ventata d'innovazione, che circola ancora, sospesa nell'aria, e che ogni tanto si "concretizza" in un trend topic o in un viral sharing. E' lì, che volteggia, tra Basilicata e Sardegna, tra Liguria e Friuli Venezia Giulia...

A inizio dicembre 2013 era concentrata nei pressi di Firenze, proprio sopra la Fortezza da Basso. E da allora, da quell'epico BTO - che, ahimé, mi sono persa! - ha ricevuto anche un nome: #ITisME.

Un hashtag che ha - potenzialmente - oltre 60milioni di volti; accoglienza e parlate diverse; residenza in ogni Regione dello Stivale, paradisiache isole comprese.
Un nome sussurrato, esposto, cinguettato da tante, tantissime singole "voci" che, incanalate insieme da alcune/i appassionate/i soprano e tenori, oggi sono diventate un potente e polifonico coro di immagini.

Diretto anche lui da Sorrentino, inconsapevolmente. Evviva "La Grande Bellezza" dunque, nonostante il film non mi abbia convinta, e comunque non più del meraviglioso "Il sospetto" (chiedo venia al Maestro e all'orgoglio nazionale per questo!).

Evviva perché, oltre appunto a una - purtroppo sempre più rara - occasione di orgoglio nazionale, il film ci ha offerto un palcoscenico internazionale. Per intonare che "#TheGreatBeauty in Italy is everywhere" e sondare la nostra potenza vocale. Per meravigliarci anche, perché a volte ce lo scordiamo quanta grazia davvero c'è nel nostro, di fatto, Belpaese. Per divertirci, infine, come non mi succedeva dai tempi di #barcolanalive.

Cari "puntini" italiani, buona notte, che sia generosa di sogni immaginifici e... belli.

Cristina Favento

01 marzo 2014

TURISTI, ALLERTA DALLA FARNESINA: SCONSIGLIATI VIAGGI IN EGITTO


Nelle ultime settimane la situazione di instabilità politica già aveva causato non poche preoccupazioni e molti tour operator avevano iniziato a preallertare i propri viaggiatori diretti in Egitto, specie dopo l'attentato terroristico di Taba, rivendicato da militanti di Al Qaida.  


Gli aggiornamenti pubblicati nelle ultime ore sul sito della Farnesina, Viaggiare sicuri, non lasciano più spazio all'interpretazione: 

"In considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza - spiegano sul sito - si  sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai, comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el-Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba. 
Si sconsigliano inoltre tutti i viaggi non indispensabili in Egitto in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo".


Molti tour operator hanno già preso provvedimenti, dirottando in altre località i viaggi in partenza in questi giorni oppure chiedendo ai turisti di firmare liberatorie per confermare la presa visione della situazione di pericolo dichiarato dalle autorità. 
Maggiori dettagli relativi alla gestione viaggi degli operatori turistici sono reperibili sul sito del TTG.

30 gennaio 2014

FARE BUON GIORNALISMO SIGNIFICA ANCHE SAPER PORRE LE DOMANDE GIUSTE


“La crisi del lavoro - dice Franco Siddi, segretario della Fnsi - sta rendendo difficile, complicata e non sempre comprensibile l’esercizio dell’attività di informare il pubblico vasto. La vicenda dell’Electrolux di Pordenone pone domande angoscianti per tutti. Senza voler giudicare le scelte professionali di alcuno, sicuramente, per il Sindacato dei Giornalisti, come per qualsiasi Sindacato dei lavoratori, semplificare in maniera estrema il problema come quello dell’Electrolux, andando tra la gente con un microfono aperto (per una trasmissione contenitore televisiva del pomeriggio come “La Vita in Diretta”) su una domanda a chiedere “Lei pur di non perdere il posto di lavoro accetterebbe mezzo stipendio” appare una forma espressiva generatrice di panico più che di riflessione a uscire in avanti da problemi complessi. C’è già abbastanza da essere spaventati per l’incertezza del lavoro in tutti i settori. Il Sindacato non potrà mai accettare nuove forme di schiavismo. Il lavoro non è lavoro se non è dignitoso e retribuito secondo giustizia. A volte il buon giornalismo non dipende solo dalle risposte che si riescono ad ottenere ma, troppo spesso, dalle domande che si fanno”.

24 gennaio 2014

100mila euro per la cultura. Vota il progetto più innovativo


Un gruppo di persone attive nel settore culturale ha deciso che fosse giunto il tempo di trovare delle strategie diverse e migliori per promuovere la cultura. Hanno unito le forze (e gli sponsor) e hanno messo in palio 100mila euro da dare ad un progetto culturale il cui successo sarà decretato dal pubblico.

Si chiama "cheFare" l'iniziativa, ed è davvero uno splendido strumento di ricerca sui nuovi modi di fare cultura oggi in Italia. Il sito è uno spazio pensato proprio per cercare e raccontare i progetti e le esperienze di chi, come gli ideatori, immagina e costruisce tutti i giorni mondi nuovi, un programma per chi crea, provoca e mette in movimento conoscenza. È uno spazio che permette ad associazioni e imprese profit e non profit di sviluppare il proprio fare, dando vita a collaborazioni diffuse e attivando network territoriali. CheFare è una piattaforma che premia insomma l’impatto sociale, segnalando e raccontando i progetti culturali ad alto grado di innovazione.

Dopo una prima fase, già avvenuta, di mappatura dei soggetti e dei progetti più interessanti, organizzati con modalità nuove e sostenibili di fare cultura, le votazioni ora sono aperte. Chi riceverà più voti incasserà il malloppo. Tutti possono votare. Ci sono delle iniziative davvero molto belle. Complimenti agli organizzatori del progetto e inboccalupo ai partecipanti.

E a voi votanti, buona scelta!