16 dicembre 2011

TRIESTE, EMOZIONI DI MARE - GUIDA TURISTICA GRATUITAMENTE SCARICABILE ON LINE


Se volete scoprire musei, monumenti e piccoli grandi mondi sospesi tra storia e mare, scovare le spiagge più belle della costa triestina, saperne di più su Barcolana, collegamenti marittimi, eventi sportivi, parchi marini, tradizioni pescherecce e ristorantini dove gustare specialità di mare appena pescate, non vi resta che scaricarvi la guida Trieste, emozioni di mare, da me scritta in collaborazione con Promotrieste e Divulgando, disponibile gratuitamente on line.

E se preferite rimanere coi piedi per terra, o al massimo addentrarvi nelle sue profondità, avete anche l'opzione Carso Triestino, sempre scaricabile gratuitamente on line.
Buona lettura!
Cristina Favento

GUIDA GRATUITA ON LINE SUL CARSO TRIESTINO


A tutti gli appassionati di passeggiate, sport all'aria aperta, sentieri storici, scorpacciate enogastronomiche in osmizze & co., prodotti caserecci, tradizioni locali e altre piccole curiosità sulle bellezze paesaggistiche della provincia di Trieste, sono lieta di proporre la guida gratuita dedicata al Carso triestino, ma non solo, che ho avuto il piacere di scrivere in collaborazione con Divulgando e Promotrieste.

E se alle meraviglie naturali del carso preferite i tesori sommersi e gli scenari marini, non vi resta che scaricarvi la guida Trieste, emozioni di mare, anche questa da me scritta e disponibile on line gratuitamente.
Buona navigazione!
Cristina Favento

23 marzo 2011

CINEMA KOMUNISTO

Come fa un Paese a scegliere la storia di sé che vuole raccontare? Fino ad ora non si è fatto altro che distruggere il passato in nome di un nuovo inizio, distruzione e ricostruzione sono diventate un leit motiv della nostra storia, e ad ogni nuovo mattone, c’è bisogno di riscrivere il copione. Se dovessi trovare una parola per descrivere che cosa significa crescere in un paese che ha cambiato nome 4 volte negli ultimi 15 anni, sarebbe “discontinuità”.

Mila Turajlić, note di regia per Cinema Komunisto

Mila Turajlić, vincitrice nella sezione documentari del Trieste Film Festival grazie al suo delizioso Cinema Komunisto, è certamente una giovane regista da tenere d’occhio. Preparata, intelligente, spiritosa, ha colpito nel segno realizzando un film eccezionale che, con il cinema e attraverso il cinema, racconta davvero un’epoca, ovvero gli anni d’oro della cinematografia jugoslava al tempo di Tito. E lo fa intrecciando rimandi storici, sociali, creativi; alternando dimensione passata e presente; offrendo allo spettatore delle immagini di archivio straordinarie. Un lavoro costato ben quattro anni di fatica, tra ricerca dei materiali, organizzazione, riprese e realizzazione del film.

La regista ha raccontato di aver viaggiato nei paesini sperduti di mezza Serbia per recuperare dai piccoli collezionisti privati pellicole altrimenti introvabili, i cui diritti non si capiva bene a chi appartenessero. “All’inizio mi dicevano ‘non hai idea di che razza di follia sia quella in cui ti stai imbarcando!’ e in effetti avevano ragione! – dice ridendo la Turajlić – A molti collezionisti non interessava affatto il denaro e dovevo ingegnarmi a trovare film che non avevano da barattare come merce di scambio per avere quelli che mancavano a me. Anche rintracciarli non è stato facile, soprattutto all’inizio. Poi però entri in una rete e sono loro stessi a metterti in contatto con altri collezionisti, funziona per passaparola. Mi sono appassionata ed è diventata una missione, a metà tra una detective story e una caccia al tesoro, che mi ha portata addirittura in Italia, Francia, Inghilterra e Stati Uniti pur di recuperare il materiale che cercavo”.

Fulcro del documentario è l’amore di Tito per il cinema, divertente chiave che permette di raccontare l’uomo ma soprattutto la Jugoslavia di allora. Ha dell’incredibile il sistema produttivo messo in piedi dal regime comunista all’epoca. La storia del cinema jugoslavo, fino ad oggi ancora poco conosciuta, è la storia di Avala Film, la casa di produzione cinematografica voluta dal dittatore balcanico. Sede concreta del tanto desiderato impero cinematografico è la Filmski Grad, la monumentale ‘Città del cinema’ costruita a Belgrado. Tito voleva fare le cose in grande e, prima di realizzarla, aveva mandato i suoi uomini negli studi romani di Cinecittà e in quelli praghesi di Barrandov, allora tra le realtà più all’avanguardia.

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di Cristina Favento

13 febbraio 2011

FRUSTATA A MORTE

Nella giornata di oggi - una giornata di mobilitazione femminile in Italia - vorrei ricordare un nome. Perchè quando ho letto la notizia sotto riportata mi è venuto da piangere. Perchè oggi nelle piazze italiane la presenza avrà un significato che, personalmente, voglio leggere non come troppo politicizzato o locale ma come una presa di posizione universale e critica.
C'è bisogno di persone che reagiscano di fronte a ciò che accade davanti ai loro occhi, di persone che riflettano con la propria testa, che si prendano la responsabilità di agire nella realtà in cui viviamo senza rimanere (tele)spettatori passivi. O almeno di provarci. Intanto ricordando un nome: Hena Begum.

"Quattro uomini, fra cui un imam, sono stati arrestati per l’ assassinio di una ragazzina di 15 anni, Hena Begum, e si sta indagando sul ruolo di altre 12 persone. L’adolescente è morta per emorragia dopo aver ricevuto circa 200 colpi di frusta; era accusata ingiustamente di aver avuto una storia extra-matrimoniale con un suo cugino, sposato, Mahbub Khan, che in realtà l’ha violentata. Fonti locali di AsiaNews affermano che il caso di Hena è emblematico di un fenomeno diffuso: ci sono molti casi del genere nel Paese, che di rado vengono alla luce".