30 maggio 2008

TUTTA LA VITA DAVANTI, intervista a Paolo Virzì

L'ultimo film di Virzì è un ritratto tristemente verosimile. Quanto i colori e il ritmo sembrano essere allegri e travolgenti, tanto più amara diventa la riflessione.

Le persone sembrano sempre più abituate a vedere il mondo fermandosi ad una superficie beffardamente illusoria.

Proprio per questo gli occhi profondi e compassionevoli di Marta sono quasi commoventi.

26 maggio 2008

Cantine aperte 2008 e Carso 2014

Storia e vino ancora una volta protagonisti negli eventi in programma in regione questo weekend. Le degustazioni di “Cantine aperte” s’incroceranno con gli itinerari di “Carso 2014”, proposti dalla Provincia di Gorizia per valorizzare vissuti e peculiarità del territorio. La tappa inaugurale, cui faranno seguito altri due appuntamenti domenicali, è prevista il 25 maggio e sarà dedicata “alla ricerca di un paesaggio invisibile”. Cicerone d’eccezione, lo storico Enrico Cernigoi, , esperto di storia della prima guerra mondiale, guiderà la prima passeggiata del ciclo 2008. Si partirà alle ore 9.00 dal Sacrario di Redipuglia e si arriverà alle 11.00 circa a Castelnuovo, per brindare assieme agli organizzatori di “Cantine aperte” e unirsi alla manifestazione nel pieno del suo svolgersi.

Coordinata dal Movimento Turismo del Vino FVG, la kermesse enologica si aprirà domani con le degustazioni a tema, alle quali sarà possibile accedere previa prenotazione diretta. Lo stesso giorno saranno organizzate anche le cene gourmet di “A cena con il vignaiolo”, iniziativa enoculinaria che ha luogo nelle tenute vitivinicole, nelle strutture agrituristiche e nei ristoranti più caratteristici della regione. Ma la giornata clou arriva appunto domenica, con un programma ricco di appuntamenti. Dalle 10 alle 18, gli enoturisti potranno degustare gli eccellenti vini del Friuli Venezia Giulia acquistando il Calice Cantine Aperte, passepartout dell’evento, i cui proventi saranno devoluti in beneficenza all’Unicef per il progetto “Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS”. Grazie alla mappa di Cantine Aperte, consegnata a tutte le cantine e ai punti informativi della regione, ognuno potrà organizzare il proprio itinerario e scegliere tra oltre 100 cantine e distillerie, dislocate nelle otto zone Doc regionali.

Domenica, con partenza alle ore 9.30 dai quattro capoluoghi regionali, i “turisti del vino” potranno vivere l’esperienza di “Cantine aperte” in tutta tranquillità a bordo di quattro pullman Saf Autoservizi Fvg. Ognuno seguirà un itinerario ad hoc all’interno delle zone vocate alla viticoltura della nostra regione e farà tappa in tre o quattro cantine associate al Movimento Turismo del Vino Fvg. Il rientro è previsto alle ore 19.
Per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta, anche quest’anno sarà organizzata la pedalata enoturistica “Cantine Aperte Bike”, con partenza da Capriva del Friuli domenica alle ore 10.00. Il percorso tra i vigneti del Collio si snoderà passando per la Conca del Preval e il Parco di Plessiva. Lo stesso circuito, in parte, sarà anche scenario di un’emozionante gara di mountain-bike riservata agli agonisti.

“Carso 2014” tornerà, invece, con gli appuntamenti delle domeniche 1 e 8 giugno e diversi percorsi da esplorare, arricchiti anche da degustazioni di vino, formaggi e miele. Le guide accompagneranno i partecipanti a casa Gradina, Casa Cadorna e castelliere Gradina, e quindi a Monte Brestovec, Grotta Regina e alle Gallerie Cotici. Le passeggiate sono organizzate gratuitamente e si consiglia di prenotare per tempo presso Apegiramondo.it (tel. 348.7507866).
“Carso 2014” si aprirà anche alla fotografia, grazie alla mostra Prigionieri italiani nella Grande Guerra, fotodiario di Peter Naglič, allestita negli spazi dei Musei Provinciali di Gorizia a Borgo Castello, dal 20 giugno al 31 agosto. L’esposizione ospiterà oltre duecento fotografie di Naglič, appassionato fotografo e zelante soldato imperial-regio, che documentò con i suoi scatti e il suo diario la vita al Castello di Lubiana, destinato a stazione di contumacia per i prigionieri provenienti dal Fronte dell’Isonzo.
di Cristina Favento, articolo pubblicato su Il Piccolo di venerdì 23 maggio 2008

21 maggio 2008

POP ART MAN, interivsta a PIER PAOLO BISLERI

Per un progetto dedicato al teatro lirico che uscirà "a puntate" Fucine Mute, ho intervistato Pier Paolo Bisleri, direttore degli allestimenti per il Teatro Verdi di Trieste e scenografo dell’Iris andata in scena recentemente per la regia di Federico Tiezzi.



"... ho avuto la fortuna di lavorare con Andy Warhol, con Christo, che impacchettava i monumenti e con Boris, cito solo questi tre nomi per tutti. Allora quando lavoro con i tubi al neon, non posso pensare di non avere negli occhi i tubi al neon di Dan Flavin, quando faccio la scena qua intorno che vedete (siamo seduti sulle colonne e riproduzioni statuarie che comporranno la scenografia della Norma, nda) non penso al bianco marmoreo di Michelangelo ma piuttosto al bianco opaco di Segal, il famoso scultore della pop art americana che fa queste sculture rivestite di gesso e inserite in contesti urbani o particolari.
Probabilmente su una grande lastra di ferro che comporrà il pavimento della scena a teatro, ci sono Andrè Cadere o Naumann
..."

Leggi l'intervista su Fucine Mute

14 maggio 2008

MAGIE MUSICALI A VIENNA

Mentre davanti al Rathaus un pannello già segna il contdown per i campionati Europei di calcio, Vienna fiorisce e si appresta a indossare i suoi abiti migliori, intessuti di note sublimi e di primaverili appuntamenti mondani. Nel corso del “Wiener Festwochen“, che si è aperto la scorsa domenica con i Filarmonici di Vienna ad interpretare la Terza Sinfonia di Gustav Mahler, saranno anche quest’anno di casa gli eccellenti interpreti che hanno fatto della città la capitale mondiale della musica. Nelle quattro sale del Musikverein, sede della manifestazione che proseguirà sino al 15 giugno, è previsto un programma eterogeneo.

Tra i momenti più intensi del festival, ci sarà l’esibizione dell’orchestra “Koninklijk Concertgebouworchester Amsterdam”, con il baritono Thomas Quasthoff (31 maggio). Il programma prevede pezzi di Webern, Schubert e Beethoven. E non mancheranno neanche i virtuosi del pianoforte: il 27 maggio Rudolf Buchbinder, il 4 giugno Alfred Brendel ed il 6 giugno Maurizio Pollini. Un momento più giovane sarà riservato alla serata jazz con la partecipazione di Anne Sofie von Otter (29 maggio), ospite anche di altri appuntamenti.

Il 7 e l’8 giugno avranno luogo due concerti con interpreti di altissimo calibro. In occasione del centesimo anniversario della nascita di Herbert von Karajan sarà il “suo” coro, il „Singverein der Gesellschaft der Musikfreunde“ ad interpretare insieme ai Filarmonici di Vienna, diretti da Riccardo Muti, la „Messa da Requiem“ di Giuseppe Verdi, esattamente come avvenne nel 1989, all’ultimo concerto in cui i Filarmonici suonarono insieme a Karajan. Anche l’oratorio di Haydn „Le stagioni“ potrà contare su interpreti brillanti: Nikolaus Harnoncourt dirigerà il suo “Concentus Musicus Wien” e il coro “Arnold Schönberg”; vi parteciperanno in qualità di solisti Genia Kühmeier, Ian Bostridge e Gerald Finley.
Trovate a disposizione il programma completo del festival nel sito http://www.festwochen.at/. Per chi fosse interessato a più spettacoli, c’è la possibilità di scegliere tra diverse formule di abbonamento. I biglietti teatrali, inoltre, sono validi anche per muoversi a Vienna utilizzando gratuitamente bus, tram e metropolitana a partire da due ore prima dello spettacolo e sino a sei ore dopo l’inizio della performance.
Oltre al Festwochen, la generosa offerta culturale della capitale austriaca contempla mostre, opere, operette, musical, concerti, balli e feste, purché si ricordi che a Vienna è buona abitudine prenotare con anticipo. Un’interessante alternativa “last minute” sono, però, i posti in piedi messi a disposizione dalla maggior parte dei teatri a prezzi bassissimi a partire da due ore prima dell’inizio degli spettacoli. Per assistere in piedi ad uno spettacolo dalla platea dell’Opera si spendono meno di 4 euro, la metà per accedere ai posti galleria e “balkon” ben valorizzati grazie alla straordinaria acustica del teatro.

Se proprio non si riesce ad accaparrarsi un biglietto, ci si può sempre consolare all’american bar “La Divina“, allestito come un palco dell’Opera e disegnato dallo scenografo stesso del teatro. In un'ampia loggia rossa, il locale accoglie un pianoforte a coda, pareti a cupola specchiate, un bar a forma di violino, copertine originali di dischi e oltre 120 cartoline con tanto di autografi. Chi si accontenta di un semplice intrattenimento al pianoforte (operetta, swing e jazz) si troverà bene anche nella deliziosa atmosfera del “Weimar café”, frequentato dagli artisti della vicina Volksoper sin dai primi del Novecento. Agli amanti del jazz consigliamo, invece, i locali “Joe Zawinuls Birdland”, “Porgy & Bess” e “Jazzland”.

di Cristina Favento, pubblicato su "Il Piccolo" di venerdì 9 maggio 2008

VIENNA DOVE...

Weimar Café9., Währinger Strasse 68, tel. & Fax 317 12 06 www.cafeweimar.at

La Divina 1., Hanuschgasse 3, tel. 01–513 43 19; www.ladivina.at

Per prenotazioni e informazioni sul “Wiener Festwochen“:
www.festwochen.at, tel. (+43 – 1) 58922456Musikverein, 1., Karlsplatz 6, tel. (+43 1) 505 81-90; www.musikverein.at

Informazioni turistiche:
Albertina Platz, 1 (ore 9-19); www.vienna.info

Passeggiate guidate in città:www.wienguide.at

11 maggio 2008

Èstoriabus a GORIZIA, ITINERARI STORICI

Con “Eneide ed eroismo”, una performance esclusiva di e con Vittorio Sermonti, si apre giovedì 15 maggio, a Gorizia, la quarta edizione del Festival internazionale della storia, ideato e organizzato dall’Associazione culturale èStoria. Venerdì 16 si entrerà nel vivo della manifestazione che, pur garantendo spazio alla trattazione storica e storiografica, menterrà un approccio interdisciplinare con incontri, lezioni magistrali, tavole rotonde, presentazioni, performance teatrali, concerti e mostre che proseguiranno fino a domenica 18 maggio. Seguendo quest’anno il tema “Eroi”, si spazierà dall’antichità alla contemporaneità, da Ulisse a Garibaldi, da Gilgamesh a Che Guevara, dagli eroi del volo ai Supereroi dei fumetti, dai miti televisivi a quelli dello sport.
Saranno oltre cento gli ospiti che daranno vivacità e lustro all’evento, tra questi: Valerio Massimo Manfredi, Paco Ignacio Taibo II, Claude Mossè, Rose Mary Sheldon, Paul Preston, Piero Boitani, Fabio Mini, Massimo Teodori, Elisabetta Vezzosi, Carlo Massarini, Gianluca Nicoletti, Paolo Balbo, Abdon Pamich, Gianni Rivera, Richard Bosworth e Erwin Schmidl.
In occasione del Festival, riparte anche “èStoriabus”, l’iniziativa messa a punto da APT Gorizia s.p.a. e da LEG – Libreria Editrice Goriziana, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia – Turismo FVG, per viaggiare nel tempo e nella storia attraverso suggestivi percorsi culturali a Gorizia e sul territorio regionale. Quest’anno èStoriabus propone tre percorsi, di area medievale, moderna e contemporanea, durante ciascuna delle tre giornate di èStoria 2008. Le escursioni sono a numero chiuso: è possibile partecipare gratuitamente fino ad esaurimento posti (Per prenotazioni: info@estoria.it, tel. 0481.539210).
Nella prima giornata, venerdì 16 maggio, è in programma il tour "Nei luoghi della guerra veneto-austriaca per Gradisca 1615-1618" (partenza ore 9.30). L’itinerario attraverserà aree di notevole suggestione che ancora oggi testimoniano le vicissitudini di uno dei dimenticati conflitti europei dell’età moderna: dal 1615 al 1617 l'esercito della Repubblica di Venezia e quello dell'arciduca Ferdinando d'Austria si affrontarono sul territorio che dalla Val Canale giungeva a Monfalcone, sull'Adriatico, insistendo per un lungo tratto lungo il fiume Isonzo. Durante il percorso i visitatori saranno accompagnati dallo storico militare Riccardo Caimmi, che illustrerà gli aspetti salienti di questa guerra da egli stesso attentamente studiata.
Nella seconda giornata, sabato 17 maggio, il tour condurrà “Nelle terre dei Patriarchi” (partenza ore 11) e toccherà i luoghi principali del Patriarcato stesso, consentendo, con le visite al Museo Archeologico di Cividale, al Tempietto longobardo e alla Basilica di Aquileia, di comprendere la ricchezza delle vicende del medioevo friulano e di conoscere così delle autentiche perle del patrimonio turistico del Friuli Venezia Giulia. I visitatori saranno accompagnati dallo storico Paolo Cammarosano, docente di storia medievale e autore di svariati studi sulla storia del territorio.
Nella terza giornata, domenica 18 maggio, partecipando all’itinerario diretto “A Caporetto” (partenza ore 9.30), si potranno approfondire gli eventi di questo episodio chiave della Prima Guerra Mondiale, che saranno analizzati e spiegati ai visitatori, risalendo il corso dell’Isonzo, da Marco Cimmino, giornalista e storico specialista del settore, per poi essere approfonditi grazie alla visita al Museo e all’Ossario di Caporetto. Il punto di incontro per la partenza per ciascun itinerario è previsto in via Cadorna all’altezza dei giardini pubblici.

09 maggio 2008

PARLAMENTARI CONDANNATI (aggiornato a maggio 2008)

Fonti: "Se li conosci li eviti" di Marco Travaglio e Peter Gomez - Camera dei Deputati (http://www.camera.it/), Senato della Repubblica (http://www.senato.it/)

Berruti Massimo Maria (FI): condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento.
Bonsignore Vito (europarlamentare FI): condannato definitivamente a 2 anni per tentata concussione nello scandalo delle
tangenti per il nuovo ospedale di Asti.
Mario Borghezio (europarlamentare Lega Nord): condannato in via definitiva per incendio aggravato da "finalità di discriminazione", per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.040 euro di multa.
Bossi Umberto (Lega Nord): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont.
Cantoni Giampiero (FI): ha patteggiato 2 anni di reclusione per corruzione e concorso in bancarotta e risarcito 800 milioni di lire.
Carra Enzo (PD): una condanna in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta antigiuridica», ha tentato di «assicurare
l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nel caso Enimont. Parola del Tribunale e della Corte d’Appello di Milano, nonché della Cassazione, che l’hanno condannato prima a 2 anni e poi a 1 anno e 4 mesi (grazie allo sconto del rito abbreviato) di carcere.
Ciarrapico Giuseppe (PDL): è stato condannato a 3 anni definitivi per il crack da 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crack Ambrosiano (bancarotta fraudolenta).
De Angelis Marcello (AN): condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per banda armata e associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione.
Dell’Utri Marcello (FI): condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione).
Farina Renato (FI): Farina patteggia una pena di 6 mesi di reclusione per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar, l’imam egiziano rifugiato in Italia, sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 dalla Cia con l’aiuto del Sismi, trasportato nella base americana di Aviano e di lì deportato in Egitto, dove fu torturato per sette mesi.
La Malfa Giorgio (FI): condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.
Maroni Roberto (Lega Nord): condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.
Nania Domenico (AN): arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel 1980).
Naro Giuseppe (UDC): condannato in primo grado a 3 anni e in Cassazione a 6 mesi definitivi di reclusione (erano 3 anni in primo grado) per abuso d’ufficio nel processo per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici, alla modica
cifra di 800 milioni di lire.
Papania Antonio (PD): il 24 gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio.
Sciascia Salvatore (FI): condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza.
Tomassini Antonio (FI): medico chirurgo, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso.

08 maggio 2008

NODODOC - FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL DOCUMENTARIO

L'impegno dell'Associazione Culturale Il Nodo nella promozione della conoscenza e fruizione del cinema documentario ha portato a sentire l’urgenza della realizzazione ed organizzazione di un festival interamente dedicato alle opere di cinema del reale, o non fiction.
La 1° edizione del NodoDocFest nel 2007 è riuscita in quello che era il proposito iniziale: condividere con il pubblico la bruciante passione per il cinema documentario, stimolare l'interesse, costruire un discorso, che si spera di veder articolato negli anni, alla ricerca di una maggiore consapevolezza rispetto alle immagini e alle rappresentazioni del mondo.
Sarà quindi un evento speciale ad aprire la 2° edizione del NodoDocFest in programma a Trieste dal 7 al 12 maggio al Cinema Ariston: l’ultimo film del documentarista americano Frederick Wiseman State Legislature, un film sulle attività quotidiane dell’assemblea legislativa dello stato americano dell’Idaho. Lobbisti, legislatori, ed i loro costituenti dibattono sulle preoccupazioni dell’elettorato su temi quali la violenza nelle scuole, il morbo della mucca pazza, il video-voyerismo e l’immigrazione illegale. Un esempio delle conquiste, dei valori, ma anche dei vincoli e dei limiti del processo democratico.

Quattro sono le sezioni del Festival, per conoscere meglio gli autori contemporanei già affermati e per scoprire quali sono le nuove tendenze del film documentario, oltre ad una sezione speciale dedicata alla musica.
In omaggio ad un grande filmmaker d’oltralpe viene così realizzata in collaborazione con l'Accademia di Francia – Villa Medici e l'Ambasciata di Francia a Roma la retrospettiva Raymond Depardon: racconti della realtà, curata da Lili Hinstin e Dario Marchiori, una rassegna che attraversa tre percorsi a lui molto cari: la vita contadina con il ciclo Profils Paysans, la fotografia, in Reporters, Les Années Declic, Contacts, e la psichiatria, con San Clemente, unico film che l'autore ha girato in Italia, in particolare nell'ospedale psichiatrico di Venezia, all'indomani dell'attuazione della legge Basaglia. Nel corso della sua carriera Depardon ha dedicato molti reportages all'analisi della vita all'interno delle istituzioni psichiatriche, e nel 1978 venne a Trieste, proprio con lo scopo di testimoniare il cambiamento epocale in atto. Sarà con la proiezione di San Clemente, in programma lunedì 12 Maggio, che il NodoDocFest renderà un personale omaggio al trentennale della Legge 180 del 13 Maggio 1978, meglio nota appunto come Legge Basaglia.

Con Dietro il paesaggio. Per il cinema di Franco Piavoli, curata da Federico Rossin, il NodoDocFest presenta invece una delle filmografie più peculiari della storia del cinema italiano, che si pone al di fuori di qualsiasi tradizione e genere, e completamente estranea alle logiche dell'industria cinematografica. I film di Franco Piavoli sono certamente una rarità assoluta per concezione e consapevolezza dell'uso delle immagini e del suono.
In programma ci sono i suoi primi cortometraggi girati negli anni '60, Domenica sera, Emigranti, Evasi, esempio delle vette raggiunte dal cosiddetto cinema amatoriale o di provincia, ed i suoi capolavori Il Pianeta Azzurro (Premiato a Venezia nell'82 ed elogiato da Tarkovskj), Voci nel Tempo, e Nostos, un vero e proprio poema epico sperimentale, un caso unico nella cinematografia italiana.
Nell’ambito dell’omaggio che il Festival gli tributa, all’autore bresciano verrà anche dedicato un incontro, Venerdi 9 Maggio alle ore 10.00, nell'Aula Magna della Facoltà di Scienze della Formazione - Via Tigor 22. Oltre all’autore vi parteciperanno anche Adriano Aprà, Luciano De Giusti e Federico Rossin.
E vi è un’ulteriore iniziativa a completare la sezione: verrà infatti allestita nei luoghi del Festival la mostra fotografica Franco Piavoli. Il dono dei sensi, realizzata in collaborazione con il Centro Coscienza di Milano, visitabile nel foyer del Cinema Ariston, presso il Bar Libreria Equo e Solidale Knulp, e alla libreria In Der Tat. La mostra rimarrà poi visitabile fino al 3 giugno.
A Franco Piavoli andrà anche un premio alla carriera assegnato dall’organizzazione del Festival nella serata di giovedì 8 maggio.

Conversazioni intime con spiriti affini è il modo con cui Audrius Stonys definisce i suoi film ed allo stesso tempo il titolo con cui il NodoDocFest presenta la sua produzione cinematografica nella rassegna curata da Manuela Buono e Giordano De Luca. Stonys è uno dei più importanti registi lituani dell'era post-sovietica, la cui poetica è influenzata dalla lezione cinematografica di Tarkovskj e Paradjanov, ed i cui film, liberati dalla necessità di una struttura narrativa forte, diventano riflessioni per immagini sulla natura dell'uomo e del suo rapporto con il tempo. Tutti girati in pellicola, di breve durata (dai 10’ ai 30’) e senza il parlato, in questa sezione verranno proiettati tra gli altri Earth of the blind e Antigravitation. L’autore, recentemente insignito del premio Lorenzo de’ Medici al Festival dei Popoli di Firenze, sarà ospite del NodoDocFest e presenzierà alle proiezioni dei suoi film. Anche all’autore lituano è stato assegnato un premio che ritirerà quindi di persona domenica 11 maggio.

Una bella novità contraddistingue invece la sezione Panorama: Nuove tendenze del documentario, curata da Manuela Buono e Fabrizio Arpesella. Dedicata alla cinematografia documentaria contemporanea, questa diventa nel 2008 una sezione a concorso, la cui giuria sarà composta da studenti del corso di laurea in Discipline dello spettacolo - Cinematografia documentaria e Scienze della Comunicazione - Teorie e tecniche del linguaggio cinematografico. Tutti i film presenti in concorso, provenienti da 11 Paesi nel mondo, trattano i temi più svariati: dall’amore per il cinema come in Comrades in dreams del tedesco Uli Gaulke, o il ruolo femminile nell’esercito israeliano di To see if I’m smiling della regista Tamar Yarom o ancora il dramma dell’inquinamento da diossine e rifiuti tossici del territorio campano in Biutiful Cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero.
L’associazione culturale Il Nodo ha voluto dare agli studenti il compito di conferire al miglior documentario di lungometraggio il premio del NodoDocFest, e per farlo dovranno decidere, discutere, argomentare delle motivazioni, dialogare, utilizzare il bagaglio critico appreso all'Università.

Anche quest’anno il NodoDocFest lascia molto spazio alla musica e come nella scorsa edizione saranno le notti del Festival ad ospitare la sezione Rock&Doc, quest'anno dedicata al fenomeno del punk, alla storia, ai manifesti e ai riti di un movimento che continua a suscitare interesse e discussione, sebbene legato ad uno specifico momento storico culturale quale è stato quello tra la fine degli anni '70 e l’inizio degli anni '80.
Questa sezione ospita quattro lungometraggi tra cui The Pied Piper of Hützovina di Pavla Fleischer, dedicato al leader del gruppo gipsy punk newyorkese dei Gogol Bordello, Eugene Hütz, in compagnia del quale la Fleischer ha viaggiato fino in Ucraina, paese natale dell’artista. L’autrice sarà tra l’altro ospite alla proiezione del film la sera di sabato 10 maggio ed è annunciata una sorpresa per i fans dei Gogol Bordello.
Sarà ospite del Nododocfest anche Luca Gasparini con il suo Tempi Moderni. CCCP – Fedeli alla linea, unico docu-film esistente sul leggendario gruppo emiliano girato nel 1989 e salvato con la presente riedizione dall’usura del tempo. Il film sarà proiettato nella giornata di venerdì 9 maggio alla presenza dell’autore.

Per rievocare poi il fertile periodo musicale documentato dallo straordinario Trieste se ci sei batti un colpo…di rock!, presentato l'anno scorso al NodoDocFest, la sezione ospita anche il cortometraggio Ghost Rider, regia e riprese di Lorenzo Fragiacomo con Marco Bellini e Val Weller. Lo stesso Bellini sarà anche protagonista dell’opening party del Festival che si terrà al Tetris martedì 6 maggio con i Wet Tones e a seguire Marco Bellini djset punk appunto.
L’ultimo film in programmazione nella sezione Rock&Dock è una pellicola uscita da poco e molto richiesta: si tratta del docu-film di Julian Temple Joe Strummer the future is unwritten, in proiezione nella seconda serata di domenica 11 maggio.

UNO 007 TRIESTINO NELLA FICTION SU ALDO MORO, Intervista a Maurizio Zacchigna

In occasione del trentennale dei tragici eventi che segnarono il maggio 1978, domani e dopodomani, alle ore 21.15, Canale 5 trasmetterà una miniserie in due puntate dal titolo “Aldo Moro – il Presidente”, interpretata da Michele Placido assieme a Claudia Pandolfi e diretta da Gianluca Maria Tavarelli. Tra gli attori ingaggiati dalla produzione romana c’è anche il triestino Maurizio Zacchigna, reduce nell’ultimo anno da una lunga serie di partecipazioni a fiction televisive di successo: da “Maresciallo Rocca”, “Caso di Coscienza 3” e “Rebecca, la prima moglie” per la RAI a “RIS 4” e “Distretto di Polizia 7” per le reti Mediaset, a un episodio de “Il Commissario Laurenti” per la televisione tedesca.

Qual è il tuo ruolo nella mini serie tv che andrà in onda domani?
Interpreto un colonnello dei servizi segreti alle dipendenze dell’allora ministro degli interni Cossiga. Sono impegnato soprattutto nelle indagini sul covo dove è tenuto prigioniero Moro e, in un secondo momento, dovrò evitare che la moglie dello statista rompa il silenzio mediatico.

Come hai vissuto l’esperienza?
Rispetto ai precedenti lavori televisivi, l’impegno è stato diverso, soprattutto per l’impatto della vicenda trattata: non stiamo parlando di una storia inventata ma di un caso reale che ha scosso le coscienze di tutti. Tavarelli è un regista giovane, organizzato e con le idee chiare, ma so che hanno dovuto lavorare molto sulla sceneggiatura, ci hanno messo mano più volte, chiedendo diverse consulenze e incontrando i protagonisti reali della vicenda.

Cosa puoi raccontarci delle tue esperienze sul set?
Quello dell’attore televisivo, in genere, a meno che non si tratti del protagonista oppure di ruoli di primo piano, è un mestiere strano, che vive di momenti, tra un cambio di scena e l’altro. Ti studi la parte, prepari le battute e ti presenti quando e dove richiesto, senza, però, sentirti parte del tutto. Non hai la percezione dell’insieme, non sai nemmeno chi incontrerai sul set o che cosa esattamente indosserai. Il piacere della recitazione sta nel concentrare tutto in quei due minuti nei quali l’occhio della telecamera ti riprende. Devi riuscire a stare dentro la parte senza pensare ad altro. Non c’è un’evoluzione psicologica da interpretare in tempo reale, tutto è sezionato. I tempi di produzione impongono anche di girare assieme scene completamente slegate rispetto alla sequenza cronologica del film.

Hai alle spalle una solida formazione e molti anni di esperienze prettamente teatrali, come hai vissuto il passaggio dal palcoscenico alla tv?
Nel corso della mia carriera ho imparato a vivere la mia professione a 360°. La televisione ti dà grande visibilità, anche una minima particina, a volte, ha un peso specifico molto più rilevante rispetto ad un’intera, dura esistenza trascorsa in scena a teatro. Sono come due figli trattati senza equità: l’uno, pur facendo poco, si vede subito riconosciute quelle dignità d’artista, fama e riconoscibilità che l’altro potrebbe non raggiungere mai, nonostante lavori sodo, produca in senso culturale, abbia accumulato molta esperienza e sia capace di stare davanti ad un pubblico.

Progetti futuri?
Vivere del mio mestiere. Il mio baricentro resta quello di un attore teatrale. Nello specifico, mi considero un “attore della Contrada”, alla quale mi legano un profondo senso di appartenenza e una sincera solidarietà di progetto. Troppo spesso la compagnia viene identificata con un’immagine cittadina che si porta dietro dalle origini e rischia di essere riduttiva.
La Contrada ha assunto una reale funzione di teatro pubblico: nei suoi rapporti con istituzioni e amministrazioni, nell’attenzione dedicata alle scuole o nella capacità di trasformare la città stessa in un teatro a cielo aperto, per non dimenticare un’Accademia che funziona e la qualità delle produzioni, due delle quali sono in questo momento in tourneé nazionale con attori di fama.

di Cristina Favento, pubblicato su "Il Piccolo" di martedì 6 maggio 2008

07 maggio 2008

VORREI SAPERE PERCHè... MOSTRA DEDICATA A ETTORE SOTTSASS - Intervista ad Alessio Bozzer e Beatrice Mascellani

Nel 2007 Ettore Sottsass compiva 90 anni, 70 dei quali passati intensamente a lavorare. Riflettendo sulla sua figura risulta evidente la perenne natura di curioso osservatore; il suo lavoro è sempre stato quello di osservare e raccogliere, osservare e fotografare, osservare e disegnare, osservare e trascrivere, osservare e ricordare.
Impressiona come il pensiero e le azioni di questo artista siano sempre state lucide e geniali anticipazioni del futuro. Si può affermare che la cultura materiale nella quale oggi viviamo nasce direttamente dal lavoro e dalle sue intuizioni. Ettore Sottsass ha preso posizioni sempre all’avanguardia e sempre criticamente innovative. Sempre profondamente attento alla ricerca dell’essenza del suo lavoro, ha creato ed inventato mondi di leggere la realtà, per iniziare subito dopo, da zero, la sua ricerca di significato.



Senza che io sappia cosa sono, le forme di pietra hanno il senso del sacro, sacro per sempre. Vorrei sapere perché”. È una fra tante delle bellissime frasi di Ettore Sottsass, a proposito dei templi indiani, che può, in qualche modo, esemplificare l’approccio alla filosofia di pensiero che caratterizza questo grande maestro. Il messaggio non è sempre e solo positivo: “[…] immaginiamo le cose che si potrebbero fare anche se sappiamo molto bene, molto, molto bene che non si faranno mai così come si immaginano” ma resta permeato dalla consapevolezza che “[…] l’immagine finale è quella di una energia totale che si autocostruisce senza sosta”.

L’energia dei suoi singoli lavori risiede nel messaggio più che nelle forme; le idee sono abbastanza indifferenti al mezzo usato per esprimerle, pur essendo il mezzo espressivo sempre tecnicamente esatto. Il messaggio di Ettore Sottsass possiede un profondo ed innegabile, oltreché universalmente riconosciuto, valore culturale ed umano.

È questa la convinzione portante sulla quale si sviluppa la mostra dedicata a questo grande artista, intitolata appunto Vorrei sapere perché, organizzata a Trieste nel suggestivo spazio espositivo dell'ex Pescheria. Ideatori del progetto, che prosegue idealmente il percorso intrapreso con la mostra dedicata ad Enzo Mari del 2006 Questo non è uno scolapasta, sono Marco Minuz assieme ad Alessio Bozzer e Beatrice Mascellani, che abbiamo incontrato.

05 maggio 2008

QUEL FASCINOSO RAMO DEL LAGO DI COMO...

Meraviglia paesaggistica incastonata tra i monti e numerose pagine di letteratura, il lago di Como vale ben qualche giorno speso ad ammirarne i dintorni. Oltre al fascino naturale dei suoi irregolari “rami”, lungo i quali si rischia addirittura di incappare nel vip di turno - da Cameron Diaz a George Clooney, proprietario di una villa a Laglio -, interessante è l’offerta culturale di musei, teatri e siti storici.

Soprattutto a Como sono numerose le iniziative organizzate durante tutto l’anno (fra le più note e interessanti segnaliamo “la notte bianca” e “la città dei balocchi”). Tra queste, la mostra “L'abbraccio di Vienna - Klimt, Schiele e i capolavori del Belvedere”, in corso fino al 20 luglio nella splendida cornice della settecentesca Villa Olmo. Le ottanta opere provenienti dal museo austriaco, esposte negli affrescati saloni neoclassici, ripercorrono la genesi dell’arte del Novecento, partendo dal Barocco, passando per Belle Époque e Biedermeier, fino a giungere alla Secessione e al primo Espressionismo.

La sponda più frequentata del lago è quella occidentale con le signorili ville di Cernobbio (Villa d'Este, Villa Erba e Villa Pizzo, costruita nel XVI secolo); Moltrasio, dove soggiornarono il musicista Vincenzo Bellini e il Primo Ministro inglese Winston Churchill; Laglio e il pittoresco paesino senza tempo di Brienno. La località più famosa, situata sulla punta del promontorio che divide i tre rami del Lario, resta però Bellagio, anch’essa nota per le grandi ville - in particolare Villa Melzi e Villa Serbelloni, sede della fondazione Rockfeller - e per la tipica scalinata dei negozi, sulla quale si affaccia la villa di Franz Liszt, visitata dal presidente Kennedy. Scendendo verso Como, estremamente suggestivo è lo scorcio tra i Sassi Grosgalli e la sottostante Villa Lucertola, mentre a Nesso, più a sud, ci sono l'imboccatura dell'orrido e il ponte della Civera.

Una nota a parte merita la misteriosa villa Pliniana, a Torno, teatro di antiche leggende e simbolo del romanticismo letterario europeo. Nei suoi saloni furono ospiti Manzoni, Foscolo, Stendhal, Byron, Verdi, Bellini, Rossini. Vi soggiornarono anche Napoleone e Leonardo da Vinci, mentre Fogazzaro vi ambientò il romanzo Malombra, da cui le scene dell'omonimo film di Mario Soldati. Dopo Blevio, il panorama si apre su Como, che appare improvvisamente scendendo la provinciale "Lariana".

La superficie del lago è macchiata dall’Isola Comacina, dove si trovano una locanda con ristorante (famosa per i soggiorni del regista Alfred Hitchcock) e la chiesa di San Giovanni, delimitata dalla tranquilla baia. Il vicino campanile di S.Maria Maddalena e il Sacro Monte di Ossuccio sono patrimonio dell'UNESCO. A nord dell'isola il dosso del Lavedo delimita i golfi di Venere e Diana e culmina nella stupenda Villa Balbianello, patrimonio del FAI.
È attivo sul lago un servizio di navigazione interna. Le crociere più lunghe, con possibilità di sosta nelle località prescelte, fanno capo a Como (partenze al mattino e rientro serale). Il servizio esiste da quasi due secoli ed è inserito a pieno titolo nella storia stessa del territorio con i suoi romantici battelli a vapore dotati di grandi ruote a pale.

di Cristina Favento, articolo pubblicato su "Il Piccolo" sabato 26 aprile 2008