Molto, molto bella questa approfondita intervista di Paolo Ghiotto Marin a Fabrizio Gatti che vi consiglio, nata da un'empatica chiacchierata a più puntate, ricca di contenuto e di umanità.
Buona lettura
"Fabrizio Gatti, editorialista dell’Espresso che deve la sua fama di giornalista d’inchiesta alla capacità di agire direttamente sul campo, mimetizzandosi con l’ambiente e tra le stesse persone che ci vivono, ha ricevuto recentemente il Premio Terzani 2008, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per chi fa il mestiere del reporter. Un premio che gli è stato assegnato per il libro Bilal, il mio viaggio da infiltrato nel mercato dei nuovi schiavi: l’incredibile testimonianza di un occidentale che, spacciandosi per medio orientale, ha percorso quel viaggio che è spesso normalità per gli immigrati clandestini che incrociamo con indifferenza lungo le vie delle nostre città. Dal Senegal alla Libia, passando per Mali e Niger, il deserto perde, via via, sfumature mitiche, per assorbire quelle più amare della violenza e di ingiustizie senza fine. Il centro di accoglienza di Lampedusa, i campi di pomodori nelle Puglie, il mercato della prostituzione e dei manovali assunti in nero, nel nord Italia. Il ritorno in Libia, per accompagnare gli espulsi dal nostro paese, lungo il viaggio di ritorno nel deserto. Tutto questo solo per fare del giornalismo e fornire servizio alla verità, in tutti i suoi aspetti. Una verità giornalistica ben lontana da qualsiasi luogo comune o dalla superficialità, ben patinata, dei linguaggi politici".
continua... leggi l'intervista su Fucine Mute
un grande libro, una grande persona, una triste realtà che fa riflettere, crescere.
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