28 aprile 2012

Hospitalera sul Cammino di Santiago

Ho ricevuto una chiamata, e vado. Sarà dura a luglio, a Granon, con tutto il flusso di persone che arrivano in quei giorni e il caldo e la fatica accumulata in questi mesi di corse e viaggi continui, per la prima volta a misurarmi con questa esperienza impegnativa. Ma sono felice, tanto. Mi viene proprio da dentro, come tutto ciò che riguarda questa magia che è il Cammino. E vado.
Mi si è acceso un sorriso forte dentro. Ho rivisto le foto dell'albergue dove sarò e il sorriso si è allargato ancora di più, fin lungo le braccia. Ti viene voglia di alzarle, e quasi senza accorgertene ti ritrovi ad essere quell'omino lì, quello del ciondolo che ci hanno dato, il ciondolo che pende al collo degli ospitaleri volontari, fatto di tanti piccolo altri grandi omini e donnine che compongono la figura intera.

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