12 marzo 2015

INDIA, VIAGGIO DI SOLA ANDATA

Potrebbe non bastare una vita intera per descrivere questo viaggio. La malizia vitale, lo sporco che purifica, la guarigione che alleggerisce. L'allentarsi, timido, delle maglie. La saggezza che ho respirato negli occhi delle persone che laggiù ti guardano e ti vedono davvero. L'ego che, giorno dopo giorno, beneficia di mortificazioni costanti.
Un misterioso senso di fragile immunità. Lo scetticismo che latita. La lacerante e gioiosa intensità che mi ha sciolto il cuore.
L'istintualità, il divino. Una luminosità che spoglia. Quel senso di pace e di comunione che ti fa sentire una compiuta parte del tutto in divenire, momento dopo momento. Traboccante, persino.

Ho paura di perdere questa chiarezza, perché già so, già sento che - umanamente - l'ho appena sfiorata, la sto perdendo, la perderò, per poi tendere e tendere e ritendere a ritrovarla, e ritrovarla ancora. Intanto... GRAZIE INDIA. GRAZIE VITA.

ॐ शान्तिः 





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