12 luglio 2013

CARI LADRI DI BICICLETTE

Cari ladri di biciclette,
il mio disprezzo per voi è pari soltanto a quello che provo verso qualche politico palesemente in cattiva fede.

Mi hanno rubato tante cose nella mia vita. Da vil denari al cellulare con tutti i numeri dentro. Non mi è mai interessato più di tanto. Stavolta, ed è purtroppo la quarta che succede!, è diverso. Non riesco proprio a non essere incazzata perché è una sorte troppo ingiusta e sistematica quella che tocca a chi cerca di muoversi in un centro urbano con un mezzo che non inquini, non consumi, eccetera, eccetera.

Rubare la bici di chi la usa come mezzo di spostamento ha un valore diverso, insulta anche un valore altro - simbolico - rispetto al possesso.

Il mal comune, in questo caso, ovvero la consapevolezza che una buona percentuale di amici e conoscenti abbia subito e continui a subire la stessa sorte, mi fa incazzare ancora di più.

Solo per De Sica, in questo momento, riesco a provare empatia, ma non so quanto mi senta o meno consolata dal suo capolavoro cinematografico, anzi.

Una pedona che fino a ieri era spesso felice di esserlo per scelta, non per carenza



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