04 settembre 2008

ORGOGLIO E INDIFFERENZA, editoriale di Paolo Ghiotto Marin


Torno al fango delle strade nel sud, agli indios in lutto ereditati nella conquista, a un continente oscuro che cercava chiarità. Spero che lo splendore di questa sala, illuminando il mio passato, si prolunghi e raggiunga, attraverso terre e mari, il futuro di quei popoli che difendono il diritto alla dignità, alla libertà e alla vita. Sono un rappresentante del tempo, e delle attuali lotte che popolano la mia poesia. Perdonatemi per aver esteso il mio ringraziamento ai dimenticati della terra, ma in questa occasione felice della mia vita li sento più veri di qualsiasi verso, più alti delle mie cordigliere, più ampi degli oceani e dei deserti. Io appartengo con orgoglio alla moltitudine umana, non a pochi individui, e sono qui circondato dalla loro presenza invisibile.

Pablo Neruda, dal discorso tenuto alla consegna del premio Nobel, Stoccolma, 10 dicembre 1971.

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