26 ottobre 2007

JAZZ & WINE OF PEACE, INCURSIONE NEL COLLIO GORIZIANO

GORIZIA. Vino e Jazz protagonisti questo weekend a Cormòns con la decima edizione di “Jazz & Wine of Peace”. L’atteso festival internazionale, inaugurato ieri, propone un azzeccato connubio tra musica e buona tavola, realizzato attraverso una serie di frizzanti appuntamenti. Fino a domenica, assaggi di prodotti locali accompagneranno piacevoli aperitivi canori e concerti a teatro si alterneranno e workshop di fotografia e mercatini dedicati al collezionismo musicale.
I momenti clou saranno, però, le notti jazz di “Round Midnight” e le suggestive incursioni musicali nella vicina Slovenia. Particolarmente attesi sono i concerti in anteprima per l’Italia e gli ospiti di fama internazionale come il TRIO 3 e il DON BYRON Ivery Divery Trio, in scena stasera al Teatro Comunale di Cormòns (il concerto sarà trasmesso in diretta su RAI3).
L’iniziativa “Body and Soul” sarà incentrata, invece, sul dolce nettare del Collio: nelle giornate del festival si potranno gustare, presso gli stand allestiti davanti al teatro e nei locali del centro di Cormòns, i prodotti tipici della ricca e antichissima tradizione enogastronomica di queste terre. Proprio nel goriziano nord occidentale, infatti, dalla pianura cormonese e gradiscana sino al confine sloveno, s’innalza dolcemente quella felicissima oasi verde che non solo il resto d’Italia ma il mondo intero c’invidia per la pregiata produzione vinicola.
La zona collinare del Collio, protetta a nord dalle prealpi Giulie e aperta a sud ai benefici influssi climatici del mar Adriatico, sembra essere l’habitat naturale di alcuni vitigni che regalano dei vini dalle caratteristiche straordinarie. Le quantità prodotte, tutte riconosciute a “denominazione di origine controllata” ovvero DOC, sono suddivise in undici tipi. Particolarmente rinomati sono i bianchi, contraddistinti da grande morbidezza e da caratteri forti ma allo stesso tempo delicati: Collio, Malvasia, Pinot bianco, Pinot grigio, Sauvignon, Riesling italico, Traminer e l’ex Tocai, oggi rinominato Friulano in seguito alla controversia con l’Ungheria. Non sono, però, da meno i rossi: Merlot, Cabernet Franc e Pinot nero, tutti rigorosamente preceduti dalla denominazione “Collio”.
La zona è un territorio tutto da scoprire, costellato di vigneti e piccoli borghi, attraversato dalla ormai nota “Strada del vino” che dalla periferia ovest di Gorizia arriva sino al limite settentrionale segnato da Dolegna. Lungo il percorso potete fermarvi ad ammirare il paesaggio dalla sommità del Monte Quarin (274 mt), nei pressi del torrione di origine romanica, oppure visitare, previa prenotazione, il Museo del vino presso la cantina del Castello Formentini.
Tra le aziende più note e interessanti dove fare tappa enologica, ci sono l’immancabile Russiz Superiore, di Marco Felluga e famiglia, a Capriva del Friuli, Il Carpino di Franco e Anna Sosol, verso Oslavia, e naturalmente Gravner. Il proprietario, lo schivo e filosofico Josko Gravner, è un vignaiolo originale che ha fatto molto parlare di sé, oltre che per il suo straordinario Bianco Breg 2000, per il curioso metodo di vinificazione nelle anfore georgiane. L’azienda, però, non prevede la vendita diretta e i suoi prodotti, piuttosto particolari e impegnativi, sono più adatti al palato allenato di un intenditore.
Se a tavola volete trattarvi davvero bene, consigliamo la “Tavernetta al Castello”, proprio sotto lo splendido maniero di Spessa, che vi delizierà con il suo fegato grasso d'anatra all'uva e la zuppa di zucca con crostini e tartufo, oppure “La Subida” di Cormòns, accogliente trattoria con cucina tipica di alto livello, che varia dalle tradizioni friulane, a quelle slovene e austriache, e un’ottima carta dei vini che predilige bottiglie regionali e slovene. Il ristorante è ospitato nel complesso dell’azienda agricola “Subida di Monte” dotata anche di maneggio e appartamenti per le vacanze.
Segnaliamo, infine, che domani sera al Castello di Gorizia, nell’ambito del Festival Teatrale Internazionale in corso sino a novembre, sarà in scena un originale riadattamento in ambiente mafioso di "Molto rumore per nulla", a cura dell'Associazione “La Pozzanghera" di Genova.


di Cristina Favento,

pubblicato su Il Piccolo di venerdì 26 ottobre 2007

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